8 Ottobre 2024 - 10.48

Veneto – Truffe sulla cittadinanza a 157 brasiliani: 10 indagati (fra cui 3 agenti di polizia locale)

Nel corso di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso hanno smascherato un collaudato schema criminale ai danni della Pubblica Amministrazione, messo in atto da 7 individui, tra cui 6 titolari di agenzie d’affari con sede nella provincia di Treviso. Questi, in concorso con 3 membri della Polizia Locale del Comune di Crocetta del Montello, hanno facilitato l’ottenimento illecito della cittadinanza italiana “jure sanguinis” a 157 cittadini brasiliani, attraverso numerose condotte di falsità ideologica e materiale.

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La normativa per il riconoscimento della cittadinanza ai discendenti di italiani nati all’estero richiede tra i vari requisiti la residenza in un Comune italiano. Le indagini hanno rivelato che 6 cittadini brasiliani, titolari di agenzie di pratiche amministrative in Italia, hanno ideato un sistema fraudolento per simulare la residenza dei richiedenti nel Comune di Crocetta del Montello.

Gli indagati si occupavano di:

  • Redigere false dichiarazioni di ospitalità;
  • Fornire assistenza logistica e burocratica ai connazionali richiedenti la cittadinanza;
  • Istruire i sudamericani su cosa dichiarare ai pubblici ufficiali durante le verifiche;
  • Seguire attivamente i procedimenti amministrativi, sollecitando aggiornamenti dai dipendenti comunali.

Dal 2018 al 2022, i titolari delle agenzie hanno gestito l’arrivo e la permanenza temporanea in Italia dei connazionali, ospitandoli in 18 appartamenti di cui avevano la disponibilità. Grazie a questo stratagemma, i 157 brasiliani riuscivano a far risultare gli appartamenti come loro “residenza abituale”, anche se vi soggiornavano solo per pochi giorni, ottenendo così rapidamente la cittadinanza italiana e i relativi documenti, tra cui il passaporto.

Uno degli obiettivi principali dei cittadini brasiliani era ottenere i documenti che permettessero la libera circolazione nell’UE e in altri Paesi. Dopo l’iscrizione nelle liste dei residenti del Comune di Crocetta, molti di loro cambiavano subito residenza dichiarandosi “residenti AIRE” per trasferirsi all’estero, spesso per motivi di lavoro.

Il cambio di residenza consentiva inoltre di liberare gli appartamenti per altri sudamericani, perpetuando il ciclo delle condotte illecite. Per i “servizi” offerti, ogni connazionale pagava alle agenzie circa 3.000 euro.

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso rientra in un monitoraggio più ampio dei richiedenti la cittadinanza italiana e mira a garantire:

  • La correttezza delle procedure di attribuzione della cittadinanza;
  • La tutela delle risorse pubbliche, evitando che vengano destinate a soggetti non aventi diritto;
  • Il contrasto all’uso strumentale della cittadinanza italiana per favorire la libera circolazione in Paesi dell’UE;
  • La prevenzione di possibili distorsioni nel mercato del lavoro legate alla manodopera a basso costo.

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