15 Ottobre 2024 - 9.53

Ah, le rotatorie!

Di Alessandro Cammarano

C’erano una volta … gli incroci, ovvero quelle spesso fastidiose intersezioni di strade regolate da semafori e capaci di far perdere la pazienza a un monaco stilita; poi vennero – importate dalla cugina-rivale Francia – le rotatorie che, eliminando le attese del verde e le frenate secche sul giallo avrebbero dovuto rendere il traffico più scorrevole e ordinato.

Sarebbe bastato farsi un giro a Parigi per vedere come intorno all’Arco di Trionfo – di fatto la rotatoria più spaventosa mai concepita da mente umana – o a Place d’Italie per rendersi conto che di ordine e fluidità non ce n’è neppure l’ombra, perché nella pratica si sono rivelate come una sorta di esperimento sociale perverso per mettere alla prova la pazienza degli automobilisti.
Ma chi sono e come si comportano gli utenti “circolari” che a tutte ore del giorno – con spiccata prevalenza in quelle cosiddette “di punta” alcuni “fenomeni” che popolano queste giungle circolari.

Partiamo con il Re della Rotonda: questo individuo entra nella rotatoria come se fosse un sovrano medievale che dichiara guerra a tutti gli altri utenti della strada. Non guarda né a destra né a sinistra, perché, ovviamente, “lui ha la precedenza” su tutto e tutti. Se sei abbastanza sfortunato da incrociarlo, il tuo unico pensiero sarà: “Spero che la mia assicurazione copra i danni morali.”

Non meno molesto, e talvolta assai più pericoloso è l’Eterno Giratore, ovvero quello che una volta entrato nella rotatoria, e non ne uscirà mai più. Non si sa se stia cercando una via d’uscita o semplicemente si sia abituato alla vita circolare e dunque si potrebbe vederlo girare, e girare, e girare… quasi come se fosse intrappolato in un loop infinito. Probabilmente sta ancora cercando quella strada che aveva intenzione di prendere tre giri fa, ma ormai ha perso ogni speranza e si è rassegnato a una nuova esistenza.

Frequentissimo il Frenatore Impulsivo, che approccia la rotatoria con il piede già pronto sul freno, anche se non c’è anima viva intorno e appena scorge il cartello che segnala il “carrousel” a un chilometro di distanza, inizia a rallentare. Quando finalmente arriva all’ingresso, blocca tutto il traffico mentre cerca di decifrare chi deve passare. Spoiler: nessuno, perché l’unico essere vivente nei paraggi è un piccione.

Parente stretto del Re della Rotatoria e allo stesso tempo l’’opposto del Frenatore è il Lanciato, che entra nella rotatoria senza mai sfiorare il pedale del freno. Velocità media: 80 km/h. Passa talmente veloce che sembra voler competere con i piloti di Formula 1. Non importa chi ci sia già dentro la rotatoria, lui la attraverserà con la stessa determinazione con cui Indiana Jones scappa dalle trappole. Esci dal suo campo visivo o sarai travolto.

Tanta tenerezza la suscita il Turista Confuso: non importa se conosce perfettamente la città – anche perché ci è nato e non si è mai spostato a più di duecento metri dal cartello che segna la fine del territorio comunale – perché quando arriva a una rotatoria si trasforma in un turista straniero che si è perso. Si ferma proprio all’ingresso e comincia a guardare la mappa sullo smartphone. Tutto il traffico dietro di lui attende impaziente mentre lui cerca di decidere se la terza uscita porta verso “quel ristorante che mi ha consigliato zia”.

Tra gli esempi più fulgidi di un manuale di psicopatologia c’è l’Amante dell’Indecisione.
Si riconosce immediatamente: frena, accelera, poi rallenta di nuovo, forse per assicurarsi che la rotatoria non sia un’illusione ottica. L’indecisione lo consuma, dovrebbe entrare o aspettare che la rotatoria si autodistrugga? Quando finalmente decide di buttarsi, è troppo tardi, perché il traffico è già ripreso e lui rimane lì, sospeso tra la vita e l’uscita successiva.

Per concludere abbiamo il cosiddetto Esploratore di Uscite: per lui, una rotatoria non è una semplice intersezione, ma una caccia al tesoro. Si prende il suo tempo per esplorare ogni uscita, solo per poi tornare indietro perché “forse ho sbagliato”; il problema è che a forza di fare inversioni di marcia si ritrova esattamente al punto di partenza. Se lo incontri, metti su la tua playlist preferita: sarà un lungo viaggio.

Corollario: rientrando a casa ieri mattina mi sono imbattuto, sulla rotatoria-roulette dell’Albera, nel più odioso tra i soggetti: il clacsonatore compulsivo, capace di costruire impianti sonori dodecafonici di incredibile complessità solo per segnalare la sua rivoltante presenza. Strombazza “a pene di segugio” e, soprattutto, a prescindere dal traffico, distruggendo i nervi di chiunque.

Sulla strada non c’è niente di certo, ma nelle rotatorie ancora meno.

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