Ancora in aumento il turismo nel Veneto, che piace a tedeschi, austriaci, inglesi, statunitensi, polacchi e cinesi e… indiani
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“In un’estate iniziata solo a luglio, con maggio e giugno freschi e piovosi, nei primi otto mesi dell’anno il turismo veneto segna comunque variazioni percentuali positive rispetto al 2023 soprattutto grazie agli ospiti stranieri, che crescono del 5,1% negli arrivi e del 3,3% nelle presenze, a fronte di un calo degli italiani rispettivamente del 2,2% e del 3,4%. Oggi i visitatori dall’estero rappresentano circa i due terzi del totale (su 15,7 milioni di arrivi e 55,6 milioni di presenze, sono stranieri 10,6 milioni di arrivi e 39,4 di presenze): un numero destinato a crescere ulteriormente nel corso dell’anno grazie alla crescente visibilità internazionale delle destinazioni venete. Il turismo vincente, lo dico da tempo, è quello che sa destagionalizzare, ma anche quello che sa alternare alle proposte tradizionali (giocoforza legate al meteo) opportunità nuove di scoprire un territorio unico, capace in 150 km di offrire tutto ciò che un visitatore possa desiderare”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto Federico Caner commenta i dati sull’andamento degli arrivi e delle presenze tra gennaio e agosto 2024, forniti dall’Ufficio di Statistica regionale.
“Se ci limitiamo al mese di agosto – dichiara Caner -, il mese vede un +4,6% di arrivi e un +1,6% di presenze rispetto allo stesso mese del 2023, mostrando un boom di flussi turistici soprattutto al mare, al lago e in montagna. I tre mesi estivi, giugno, luglio e agosto, registrano stabilità negli arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,4%), mentre le presenze calano del 2,1%, a causa soprattutto di un mese di giugno non positivo dal punto di vista del meteo”.
Per quanto riguarda le strutture ricettive, i movimenti rilevati negli alberghi risultano allineati a quelli dell’anno scorso (+0,2% gli arrivi, -0,3% le presenze), mentre il comparto extralberghiero vede ulteriori incrementi (rispettivamente +5,9% e +2,3%). E se gli italiani sono in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2,2% arrivi, -3,4% presenze), gli stranieri stanno apprezzando sempre più tutte le tipologie di vacanza (+5,1% arrivi, +3,3% presenze), con una crescita decisamente positiva per la montagna (+9,2% gli arrivi, +13,3 presenze) e per le città d’arte (+6,1% arrivi, +5,8% presenze).
Si evidenzia, in particolare, l’importante contributo apportato dai visitatori provenienti da Germania, USA, Polonia e Cina (nonostante le presenze di cinesi siano ancora solo la metà rispetto al periodo pre-pandemico). Tra le provenienze straniere, al mare è risultato fondamentale il flusso incoming di tedeschi e austriaci, al lago di tedeschi e inglesi, nelle città il forte incremento di americani e cinesi, alle terme di americani e indiani, in montagna di polacchi e spagnoli.
Le Colline del Prosecco riscuotono sempre più interesse (+10,4% di arrivi nel periodo gennaio-agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), così come l’area dei Colli Euganei (+0,7%), riconosciuta da poco dall’Unesco come riserva mondiale della Biosfera.
“Si conferma anche per l’estate – conclude Caner – un trend positivo nei confronti di esperienze nuove, in linea con i bisogni di un turista attento alla sostenibilità e alla ricerca di momenti a contatto con la natura, non necessariamente nei periodi tradizionalmente legati alle ferie, come l’estate, bensì fuori stagione. Ed è questo che consolida i trend di crescita per il Veneto che resta regione leader nell’ospitalità a livello nazionale, anche grazie al lavoro dei nostri imprenditori e di tutta la filiera turistica”.
Il turismo open air – Positivi da gennaio ad agosto sono anche i dati delle 181 strutture ricettive “open air” distribuite in tutta la regione. Campeggi e villaggi turistici veneti rappresentano il 6,8% dell’offerta italiana con oltre 228mila posti letto (17,7% del totale nazionale), la quota più rilevante tra tutte le regioni.
Se nel 2023 si contavano oltre 3 milioni di arrivi e oltre 20 milioni di presenze, dovute soprattutto alla componente estera in particolare sulla costa veneziana, sul Garda e nelle montagne bellunesi, i numeri fino ad agosto 2024 sono sostanzialmente stabili, con una crescita dello 0,7% negli arrivi e un calo del 2% nelle presenze.
L’80% dei turisti che sceglie l’open air è straniero, per un fatturato del settore di 457 milioni di euro (dato 2021).