Aria inquinata a Vicenza? Botta e risposta opposizione-maggioranza
La stampa locale ha riportato dati ormai noti e superati, evidenziando l’alto livello di inquinamento dell’aria a Vicenza, dovuto principalmente alle elevate concentrazioni di particolato fine (Pm2.5). Secondo un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente, Vicenza si posiziona al 369° posto su 372 città europee per qualità dell’aria, con una media di 23 microgrammi di Pm2.5 per metro cubo, classificata come “scarsa”. Questi dati, riferiti al 2022 e 2023, indicano che solo Cremona ha una situazione peggiore in Italia. Vicenza è tra le città europee più inquinate, superata solo da Nowy Sacz (Polonia) e Slavonski Brod (Croazia).
Tuttavia, questi dati erano già disponibili dalle rilevazioni delle centraline, che mostravano frequenti sforamenti dei limiti, mentre la prossima classifica, non ancora pubblicata, potrebbe segnare un miglioramento per Vicenza. Nel 2024, infatti, i giorni di sforamento sono stati pochi, grazie al maltempo e alle piogge che hanno contribuito a ridurre le polveri sottili nella Pianura Padana.
Oggi il botta e risposta fra l’ex assessore all’ambiente della Giunta Rucco, Simona Siotto e il segretario provinciale del PD Davide Giacomin
Scrive Siotto (FdI) e risponde Giacomin (PD)
Siotto: “La qualità dell’aria a Vicenza è un problema ormai insostenibile, come confermato dal recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che ci posiziona al quarto posto tra le città peggiori d’Europa per livelli di smog. Un risultato che parla da sé e che smentisce clamorosamente le promesse fatte dall’attuale amministrazione comunale di centrosinistra in campagna elettorale.
Siamo di fronte a un evidente caso di greenwashing politico. Durante la campagna elettorale, il centrosinistra ha riempito i propri programmi di grandi parole e promesse verdi, ma la realtà è ben diversa. Al posto di interventi strutturali e concreti, ci ritroviamo con misure superficiali come le ‘domeniche a piedi’, che non fanno altro che dare l’illusione di una politica ambientale attiva senza affrontare realmente il problema. Queste iniziative di facciata non risolvono nulla e non riducono in modo significativo l’inquinamento che affligge la nostra città.
È inaccettabile che, di fronte a una situazione così grave, l’amministrazione si limiti a provvedimenti tampone, privi di una visione a lungo termine. La mancanza di un’agenda pianificata di interventi, che comprenda misure serie e strutturate per ridurre l’inquinamento, dimostra un’evidente incapacità di gestione e un disinteresse verso la salute dei cittadini.
Fratelli d’Italia, al contrario, chiede che si lavori immediatamente su un piano concreto che affronti le vere cause dell’inquinamento, con investimenti in infrastrutture verdi, trasporti pubblici sostenibili e incentivi per la riduzione delle emissioni. Vicenza non può permettersi di continuare a subire politiche così miopi e superficiali. È tempo di agire, e di farlo ora.”
Giacomin (PD):”A volte sarebbe meglio tacere e studiare bene i report prima di parlare gettando accuse verso chi non ha responsabilità e, anzi, sta cercando di fare di tutto per aumentare il livello della qualità dell’aria in città. Questo è proprio il caso: a cascarci è la consigliera Simona Siotto, ex assessore all’ambiente della giunta Rucco che non vedeva l’ora di buttare un po’ di fango nei confronti della Giunta Possamai. Ma sono accuse che tornano al mittente: i dati che descrivono Vicenza nella quart’ultima posizione a livello europeo sono relativi agli anni 2022 e 2023 che, come ben sappiamo, sono stati anni quasi completamente governati dal centrodestra. Risulta quindi singolare che l’ex assessore all’Ambiente al posto di dichiarare il fallimento delle sue politiche in tema di salvaguardia dell’aria in città attacchi l’Amministrazione attuale. Tra l’altro, come giustamente riportato dall’articolo di Tviweb, il 2024 è un anno che sta facendo segnare risultati nettamente migliori sugli sforamenti, complici le abbondanti piogge. Ogni ulteriore commento risulta quindi superfluo se a ricordare a ciascuno di noi che la credibilità di un politico si misura anche sulla serietà nel studiare le carte e non sulla capacità di spararla sempre più grossa”.