Lanciato un satellite biodegradabile in legno, perché lo spazio attorno alla Terra è una discarica con 10 mila tonnellate di detriti
Satelliti biodegradabili? La prima copia in legno al mondo è decollata a bordo di un razzo SpaceX, come annunciato martedì dai suoi progettisti giapponesi, nell’ambito di una missione di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
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Sebbene non rappresenti una rivoluzione, si tratta di un piccolo passo verso un’industria spaziale più sostenibile. Il progetto, supportato dalla NASA, riguarda il satellite sperimentale “LignoSat”, grande quanto una tazza di the (10 cm cubi), sviluppato da scienziati dell’Università di Kyoto.
Installato in un contenitore speciale predisposto dall’Agenzia giapponese per l’esplorazione aerospaziale, “è volato nello spazio in sicurezza”, come indicato in un messaggio su X. Ma perché scegliere il legno? Questo materiale è biodegradabile, quindi, quando raggiungerà la fine della sua vita, LignoSat brucerà completamente nell’atmosfera terrestre. I ricercatori hanno utilizzato legno di magnolia, una specie nota per la sua robustezza.
All’inizio del 2023, il team ha inviato campioni di tre legni — ciliegio, betulla e magnolia — all’ISS, dove hanno trascorso dieci mesi in un modulo esposto all’ambiente estremo dello spazio. Alla fine, gli scienziati hanno scelto il legno di magnolia. Secondo un rapporto dell’Agenzia spaziale europea, ci sono circa 9.300 tonnellate di oggetti spaziali in orbita attorno alla Terra, compresi satelliti esausti e parti di razzi. Teoricamente, il satellite LignoSat avrà un profilo “zero rifiuti”, contribuendo a ridurre il numero di detriti spaziali.
Inoltre, i metalli lucenti, come titanio e alluminio, usati nelle navicelle spaziali moderne, aumentano la luminosità del cielo notturno di oltre il 10%, creando inquinamento luminoso che ostacola l’osservazione di fenomeni astronomici. Gli scienziati dell’Università di Kyoto sottolineano che i satelliti biodegradabili potrebbero anche ridurre il rischio di incidenti in orbita, poiché i satelliti diventano incontrollabili una volta esaurito il carburante, aumentando il rischio di collisioni con la ISS o veicoli spaziali con equipaggio.
Infine, questo approccio ridurrebbe il rischio di detriti che cadono sulla Terra, proteggendo gli abitanti. Un portavoce di Sumitomo Forestry, co-sviluppatore di LignoSat, ha confermato il successo del lancio: il satellite “arriverà presto all’ISS e sarà inviato nello spazio circa un mese dopo” per testarne la resistenza e la durata.
I dati raccolti saranno inviati ai ricercatori, che verificheranno la presenza di segni di deformazione e valuteranno la capacità del satellite di resistere a cambiamenti estremi di temperatura.