Sclerosi Multipla: il 36,2% attende troppo per una risonanza magnetica
A Roma presentati i dati del Barometro Aism 2024
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A Roma, presso il Lifestyle Hotel, si è tenuto il convegno organizzato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), dal titolo “Programmazione, presa in carico, umanizzazione. Realizzare i PDTA nella rete della SM”. Durante l’evento sono stati presentati i dati del Barometro Aism 2024, evidenziando le criticità e le sfide che le persone con sclerosi multipla (SM) devono affrontare.
Secondo il rapporto:
- 36,2% dei pazienti attende tempi troppo lunghi per una risonanza magnetica;
- 24,7% subisce ritardi nelle visite di controllo;
- 46,9% è insoddisfatto per l’accesso alla riabilitazione;
- 45,2% segnala la mancanza di supporto psicologico;
- 19,6% ritiene inadeguata l’assistenza domiciliare.
Oltre la metà delle persone con SM lamenta una scarsa integrazione tra i servizi sociosanitari, con il 40% che non comprende come questi siano collegati.
Il progetto “Umanizzazione” e i PDTA
AISM ha lanciato il progetto “Umanizzazione”, volto a costruire percorsi di cura coordinati, integrati e centrati sulla persona. I Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono al centro di questa iniziativa e coinvolgono un numero sempre maggiore di Centri Clinici per la SM.
Il Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), Mario Alberto Battaglia, ha sottolineato:
“I PDTA aziendali e interaziendali garantiscono un’assistenza interdisciplinare, con benefici per pazienti e sistema sanitario. Attraverso il progetto ‘Umanizzazione’, puntiamo a rendere replicabili le migliori esperienze e a garantire percorsi sempre più inclusivi”.
Dal 2020, il progetto ha coinvolto oltre 80 Centri Clinici in tutta Italia, migliorando la qualità delle cure per più di 4.000 pazienti.
I Centri SM in Italia: eccellenze e criticità
L’indagine su 180 Centri Clinici ha evidenziato che il 90% dei pazienti riconosce l’importanza di queste strutture, ma permangono problemi significativi:
- 80% dei Centri segnala carenze di personale;
- 60% denuncia debolezze nei servizi sociali e territoriali;
- 57% indica difficoltà nella gestione dei dati clinici.
Un sistema sanitario centrato sulla persona
Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali di AISM, ha ribadito:
“I PDTA rappresentano uno strumento fondamentale per garantire continuità e integrazione nei percorsi di cura. È essenziale che ogni Regione adotti modelli organizzativi capaci di rispondere ai bisogni delle persone con SM, adattandosi alle caratteristiche locali”.
Attraverso la co-programmazione tra pazienti, clinici e decisori, si può costruire una rete di assistenza più equa, efficace e umana. L’esperienza di AISM e la collaborazione con Roche rappresentano un esempio di best practice da replicare per migliorare la qualità dell’assistenza su scala nazionale.