Incontro in Provincia per l’emergenza idraulica del 23-24 settembre: richiesta danni di 30milioni di euro
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Trenta milioni di euro: a tanto ammonterà la richiesta danni di 12 Comuni vicentini colpiti dal forte maltempo degli scorsi 23 e 24 settembre 2024.
Il decreto regionale che riconosce lo stato di emergenza sarà trasferito al ministero una volta che ci sarà l’esatta quantificazione dei danni (per ora in elaborazione). A quel punto il ministero potrà procedere con l’istruttoria e potranno essere stanziati i fondi.
Il presidente della Provincia Andrea Nardin ha chiamato ieri a raccolta i 12 Comuni alluvionati (Arcugnano, Barbarano-Mossano, Castegnero, Grisignano Di Zocco, Grumolo Delle Abbadesse, Longare, Montegalda, Montegaldella, Nanto, Quinto Vicentino, Torri Di Quartesolo, Vicenza) e i rappresentanti vicentini di Stato e Regione per fare squadra a supporto dei fondi necessari non solo per riparare i danni causati dal maltempo passato, ma anche per realizzare interventi preventivi che possano rafforzare il territorio e potenziarne la resistenza a fenomeni atmosferici sempre più violenti e sempre più frequenti.
Presenti in rappresentanza della Regione Veneto i consiglieri Marco Zecchinato, Milena Cecchetto, Chiara Luisetto, Joe Formaggio. Per il Parlamento i vicentini Erik Pretto e Maria Cristina Caretta.
“I sindaci sono in prima linea nella gestione delle emergenze -ha dichiarato Nardin- ma i bilanci comunali non sono in grado né di coprire i danni subiti dal territorio, con versanti franati e argini da mettere in sicurezza, né realizzare opere di prevenzione. Serve l’aiuto dello Stato e serve in fretta. Oggi in Provincia è stato lanciato un grido di aiuto che consiglieri regionali e parlamentari hanno recepito e di cui si faranno portavoce. Ho voluto riunire in sala Consiglio i diversi gradi di governo, dai Comuni fino a Roma, perché solo così, unendo la nostra voce, possiamo essere ascoltati.”
Voce che i Comuni hanno fatto sentire, chiara e forte. Longare ha pagato caro il maltempo del 23-24 settembre, con una stima di danni che ammonta a 4,5 milioni di euro, con danni ai privati, alle aziende, al territorio, al patrimonio comunale. A Nanto l’esondazione dello scaranto Degora ha allagato numerose vie comunali, mentre a Torri di Quartesolo ad andare sotto acqua sono state un centinaio di abitazioni civili.
Alcuni interventi sono stati individuati come non più differibili, a protezione del territorio: il primo è la manutenzione della rete idrica secondaria, perché è quella che maggiormente è andata in sofferenza negli ultimi episodi di maltempo. E’ fondamentale pulire i greti dei torrenti, dei canali e degli scaranti quando sono in secca, con rimozione della ghiaia, per aumentarne la portata in caso di abbondante acqua.
“Servono fondi -hanno concluso i sindaci- altrimenti non riusciamo a chiudere i bilanci, né tanto meno a mettere in sicurezza il nostro territorio”.
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