Processo Turetta: la Corte d’Assise è in camera di consiglio
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La Corte d’Assise di Venezia è entrata in camera di consiglio per discutere e deliberare la sentenza nei confronti di Filippo Turetta, il 23enne reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin.
L’udienza di oggi, la quinta del processo, prevedeva le repliche del pubblico ministero e delle parti civili all’arringa difensiva, oltre all’eventuale controreplica. Tuttavia, queste non si sono tenute. Il presidente della Corte, Stefano Manduzio, ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale, aprendo i lavori per la deliberazione. La lettura della sentenza è attesa per il pomeriggio, non prima delle ore 15.
Presenze in aula
Filippo Turetta è presente in aula, così come Gino Cecchettin, padre di Giulia. Prima dell’inizio dell’udienza, si è verificato un breve incontro tra Cecchettin e l’avvocato Giovanni Caruso, legale di Turetta, segnato da una stretta di mano e alcune parole di chiarimento.
L’incontro segue le polemiche scatenate dall’arringa difensiva dell’avvocato Caruso, che secondo Gino Cecchettin avrebbe “umiliato la memoria di Giulia”. Caruso, pur non rilasciando dichiarazioni dettagliate, ha commentato: “Mi ha fatto molto piacere potermi chiarire”.
L’attenzione ora è rivolta alla decisione della Corte, che dovrà pronunciarsi sulla condanna del giovane per il grave crimine commesso.