Cos’è il captagon, la droga che ha arricchito il regime sanguinario di Assad
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La caduta della dittatura di Bashar al-Assad segna non solo la fine di un regime, ma anche un duro colpo al narcostato che ha trasformato la Siria nel principale esportatore mondiale di Captagon, una droga sintetica utilizzata sia per scopi ricreativi che per migliorare le prestazioni.
Immagini diffuse sui social media da giornalisti e ribelli mostrano grandi quantità di pillole beige distrutte nei luoghi del potere siriano. All’aeroporto militare di Mazzeh, alla periferia di Damasco, i combattenti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno bruciato migliaia di pasticche, mentre in altre strutture militari sono stati scoperti depositi pieni di Captagon, pillole di Viagra contraffatto e banconote da cento dollari falsificate.
Secondo i ribelli, uno dei principali protagonisti del traffico di Captagon era Maher al-Assad, fratello del presidente e capo della temuta Quarta Divisione dell’esercito siriano. Le pillole venivano nascoste in bobine di rame, mobili, apparecchi elettronici e persino falsi alimenti per facilitarne l’esportazione. Le etichette presenti sui sacchi di sostanze chimiche utilizzate per la produzione della droga indicavano spesso l’Arabia Saudita come provenienza, segno del legame diretto con il mercato saudita, il più grande al mondo per questa sostanza.
In Arabia Saudita, il Captagon è diffuso sia tra le élite che tra i lavoratori immigrati, poiché rappresenta una droga economica e socialmente più accettabile rispetto all’alcol. Il traffico garantiva al regime siriano profitti stimati in 10 miliardi di dollari l’anno, una cifra superiore a tutte le esportazioni legali del Paese messe insieme.
Il gruppo ribelle HTS, che ora aspira a guidare la Siria post-Assad, ha annunciato la volontà di cessare la produzione e l’esportazione del Captagon. Tuttavia, il compito si preannuncia complesso: la droga si è infiltrata in ogni fazione del conflitto siriano, dagli oppositori al governo, dai curdi all’ISIS, diventando un elemento trasversale in un Paese devastato da anni di guerra.
La fine del regime di Assad apre così un nuovo capitolo per la Siria, ma anche una sfida economica e sociale enorme, nel tentativo di sradicare un business criminale che ha prosperato per anni nell’ombra del conflitto.
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Il Captagon è una droga sintetica a base di anfetamine, originariamente sviluppata negli anni ’60 come farmaco per trattare condizioni come la narcolessia, la depressione e il disturbo da deficit di attenzione (ADHD). La sua molecola attiva, la fenetillina, agisce come uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Negli anni ’80, il Captagon è stato messo al bando a livello internazionale a causa del suo alto potenziale di abuso e degli effetti collaterali negativi. Da allora, è diventato una droga illegale, ma il nome è rimasto associato a versioni contraffatte e chimicamente modificate prodotte principalmente in Medio Oriente.
Effetti del Captagon
Il Captagon è noto per:
- Aumentare l’energia e la resistenza fisica
- Migliorare la concentrazione
- Indurre euforia e disinibizione
- Ridurre la fame e la necessità di dormire
Per queste caratteristiche, viene utilizzato sia come droga ricreativa sia come strumento per migliorare le prestazioni, soprattutto in contesti estremi come i conflitti armati.
Negli ultimi anni, la Siria è diventata il centro della produzione e del traffico mondiale di Captagon. Secondo diverse inchieste, il regime di Bashar al-Assad, in particolare attraverso figure come il fratello Maher al-Assad, avrebbe controllato e lucrato sulla produzione e sul commercio di questa droga. Il Captagon veniva esportato principalmente verso i Paesi del Golfo, come l’Arabia Saudita, dove è molto popolare.
Il Captagon ha alimentato l’economia di guerra siriana, diventando una delle principali fonti di finanziamento per il regime e altri attori nel conflitto. Allo stesso tempo, il suo abuso rappresenta un problema sanitario crescente, con effetti devastanti su chi ne fa uso, inclusi i lavoratori migranti e le fasce più vulnerabili della società nei Paesi di destinazione.