Elogio del monopattino, indispensabile in città: solo Salvini non l’ha capito
Le città sono sempre più congestionate da traffico, smog e caos. Le ore perse in coda, il rumore costante e l’aria irrespirabile sono problemi che minano la qualità della vita di milioni di persone. In questo contesto, il monopattino elettrico si presenta come una soluzione pratica, economica ed ecologica, capace di rivoluzionare la mobilità urbana. Tuttavia, recenti normative volute dal ministro Matteo Salvini ne hanno drasticamente limitato l’utilizzo, mostrando una visione miope di fronte a una delle poche innovazioni realmente in grado di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la vivibilità delle nostre città.
I monopattini elettrici rappresentano un’alternativa concreta alle auto per gli spostamenti brevi, che costituiscono la maggioranza dei tragitti urbani. Secondo i dati, oltre il 50% dei viaggi in città copre meno di 5 chilometri, una distanza perfetta per un monopattino. Questo mezzo permette di evitare gli ingorghi, muovendosi agilmente tra le strade intasate, e riduce il numero di auto in circolazione, con evidenti benefici per la fluidità del traffico.
A differenza delle auto e dei motorini, i monopattini elettrici non producono emissioni dirette. Questo è particolarmente importante in un’epoca in cui la lotta al cambiamento climatico è una priorità globale. L’adozione diffusa di monopattini potrebbe contribuire significativamente a ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell’aria nei centri urbani. Inoltre, il loro consumo energetico è estremamente ridotto, rendendoli un’opzione sostenibile anche dal punto di vista dei costi.
Rispetto ad altri mezzi di trasporto, i monopattini hanno costi di gestione irrisori. Per chi non può permettersi un’auto o non vuole affrontare i costi di benzina, assicurazione e parcheggio, i monopattini rappresentano una valida alternativa. Anche il sistema di sharing ha reso questi mezzi accessibili a tutti, senza necessità di acquistarli.
I monopattini si integrano perfettamente con i trasporti pubblici, offrendo una soluzione “ultimo miglio” per chi deve coprire il tragitto tra una fermata di metro o bus e la destinazione finale. Questo li rende un pilastro della mobilità intermodale, fondamentale per il futuro delle città.
Nonostante questi vantaggi, il ministro Matteo Salvini ha introdotto normative che penalizzano pesantemente l’uso dei monopattini. Tra le misure principali troviamo l’obbligo di targa e assicurazione, l’inasprimento delle sanzioni per chi non indossa il casco e la limitazione delle aree di circolazione.
Questi provvedimenti, che sembrano concepiti più per scoraggiare che per regolamentare, rischiano di frenare lo sviluppo di una mobilità urbana sostenibile. La giustificazione principale, legata alla sicurezza, è certamente importante, ma appare sproporzionata rispetto al reale impatto dei monopattini. Incidenti che coinvolgono questi mezzi sono statisticamente marginali rispetto a quelli causati da auto e motorini. Inoltre, obblighi come la targa e l’assicurazione aggiungono costi e complessità, rendendo il monopattino meno accessibile e meno attraente rispetto ad altri mezzi.
La scelta di Salvini denota una visione ancorata al passato, che privilegia l’auto come mezzo principale di trasporto. Invece di incoraggiare l’adozione di monopattini con incentivi e politiche favorevoli, l’inasprimento normativo rischia di scoraggiare i cittadini dall’utilizzarli, spingendoli di nuovo verso soluzioni più inquinanti e ingombranti. Questo è particolarmente grave in un momento in cui molte città europee stanno invece abbracciando una mobilità più leggera e green, con politiche che incentivano l’uso di monopattini, biciclette e trasporti pubblici.
Le città italiane hanno bisogno di una rivoluzione nella mobilità, e il monopattino può esserne un elemento chiave. Regolamentare è certamente necessario, ma bisogna farlo con equilibrio, senza penalizzare un mezzo che ha dimostrato di poter migliorare la qualità della vita urbana.
Le soluzioni sono molteplici: investire in piste ciclabili, introdurre incentivi per l’uso dei monopattini, migliorare il sistema di sharing e sensibilizzare gli utenti a un utilizzo responsabile. Solo attraverso un approccio lungimirante sarà possibile costruire città più vivibili, dove la mobilità sia sostenibile, inclusiva e al passo con le sfide del nostro tempo.
Matteo Salvini e la politica italiana farebbero bene a imparare dagli esempi virtuosi di città come Parigi o Amsterdam, dove monopattini e altri mezzi leggeri sono diventati pilastri di un sistema di trasporti moderno. In caso contrario, rischiamo di restare ancorati a un modello di mobilità obsoleto, che non può più rispondere alle esigenze di un pianeta in crisi climatica.
Il monopattino non è un nemico, ma un alleato prezioso per il futuro delle nostre città.