20 Dicembre 2024 - 10.06

Arrestata una falsa OSS nel Vicentino: gravi accuse tra omicidio, rapina e spaccio di benzodiazepine

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vicenza hanno arrestato una 46enne vicentina, accusata di omicidio aggravato, tentato omicidio, rapina, spaccio di medicinali a base di benzodiazepine e autoriciclaggio. L’arresto è avvenuto nella tarda serata del 18 dicembre, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.i.p. del Tribunale di Vicenza su richiesta della Procura berica, dopo nove mesi di indagini approfondite.

Le accuse contro la donna, che millantava qualifiche da Operatrice Socio Sanitaria, sono pesanti: è accusata di aver causato la morte di un’anziana e il tentato omicidio di altri quattro anziani nel Vicentino, somministrando sovradosaggi di farmaci neurodepressori, tra cui Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico. Questi farmaci, spesso non prescritti dai medici, hanno provocato gravi malori nelle vittime, alcune delle quali hanno richiesto interventi d’urgenza, manifestando sintomi come torpore, stordimento e difficoltà motorie.

Rapina e autoriciclaggio
La donna è anche accusata di rapina aggravata per essersi impossessata di preziosi appartenenti a un’anziana che assisteva, dopo averla stordita con benzodiazepine. I preziosi, successivamente venduti a compro oro per un valore di circa 3.000 euro, hanno portato all’accusa di autoriciclaggio. La donna sarebbe riuscita a far ricadere la colpa della scomparsa dei beni sulla vittima, raggirando i familiari.

Una falsa professionista
Secondo le indagini, la 46enne, priva di qualifiche sanitarie, reclutava incarichi tramite gruppi Facebook locali, approfittando della difficoltà nel reperire badanti qualificati. La sua capacità di affabulare le persone ha contribuito a rendere credibili le sue dichiarazioni e a evitare sospetti per anni.

Accertamenti in corso
Le indagini, coordinate dalla Procura di Vicenza, hanno coinvolto anche la Direzione Generale dell’AULSS 8, Azienda Zero della Regione Veneto e alcune farmacie della zona, sulle quali sono in corso perquisizioni per verificare la vendita senza prescrizione di medicinali. Una consulenza medico-legale ha confermato che i sovradosaggi di benzodiazepine somministrati dall’indagata sono stati causa diretta dei malori, con esiti fatali in almeno un caso.

L’operato dei Carabinieri ha messo fine a una serie di crimini che, secondo gli investigatori, si sono protratti dal 2022, evidenziando l’importanza di controlli rigorosi e collaborazione tra istituzioni sanitarie e forze dell’ordine.

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