Nord Est – Gestiscono canile degli orrori e prendono soldi da 53 Comuni, per visite inesistenti e cani già morti
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I Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno sequestrato, su ordine della Corte dei Conti, più di 986.000 € a due coniugi gestori di un canile situato nel Friuli Occidentale.
Le indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pordenone hanno analizzato gli ingenti contributi pubblici elargiti al canile, tra il 2011 ed il 2020, da ben 53 Comuni situati tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Puglia, per garantire il benessere degli animali ospitati, scoprendo che 986.846 euro riguardavano prestazioni veterinarie, invero certificate, mai erogate, e che, tra gli animali indicati come “ospiti” della struttura, ne figuravano 152 in realtà, tenuti, in pessime condizioni igienico-sanitarie, presso l’abitazione della coppia, di cui 132 già deceduti.
Oltre a riferire i fatti alla Procura della Repubblica di Pordenone – che ha, di recente, rinviato a giudizio i due per il reato di truffa continuata ai danni di Enti territoriali – le Fiamme Gialle pordenonesi hanno segnalato il rilevante danno erariale alla Procura Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per il Friuli Venezia Giulia, sotto la cui direzione, hanno, quindi, fedelmente ricostruito il flusso dei contributi percepiti dal canile negli ultimi dieci anni.
A conclusione delle indagini di polizia contabile, la Procura contabile ha chiesto, con ricorso, al Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Friuli Venezia Giulia, che lo ha autorizzato, il sequestro conservativo dell’importo indebitamente ricevuto dai coniugi, eseguito – dai Finanzieri pordenonesi e dagli Ufficiali Giudiziari dei competenti uffici UNEP – su 27 rapporti bancari e 21 beni immobili, tra cui lo stesso canile e la villa di lusso di proprietà.