14 Marzo 2025 - 15.34

Veneto – Vola il turismo: 73 milioni di presenze nel 2024. Boom di tedeschi e americani, il ritorno dei cinesi, la passione per città d’arte e montagna

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Il Veneto si conferma leader nel turismo italiano con oltre 73 milioni di presenze registrate nel 2024, segnando una crescita del 3,3% negli arrivi e del 2,2% nelle presenze complessive. A trainare il settore è l’aumento del turismo internazionale, con un incremento del 5,9% negli arrivi e del 4% nelle presenze.

“I dati complessivi del 2024 certificano l’eccellenza della nostra offerta turistica e la capacità del Veneto di attrarre visitatori da tutto il mondo”, ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner. “Siamo una destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali e continuiamo a innovare per rispondere alle esigenze di un turismo sempre più attento alla sostenibilità”.

IL DETTAGLIO

Il 2024 si chiude con risultati eccellenti per il turismo in Veneto, segnando un nuovo record storico. Rispetto al 2023, la regione registra un aumento del 3,3% negli arrivi e del 2,2% nelle presenze, con oltre 21 milioni di turisti e 73 milioni di pernottamenti.

Le statistiche ufficiali si basano sui dati forniti dalle strutture ricettive, considerando gli arrivi come il numero di persone registrate al check-in e le presenze come il totale dei pernottamenti. Non vengono invece conteggiati gli escursionisti, ovvero coloro che visitano le località turistiche senza pernottarvi, un fenomeno comunque rilevante per il territorio.

L’analisi dei dati per tipologia di struttura mostra una crescita degli arrivi negli alberghi (+1,1%) con presenze stabili, mentre il settore extralberghiero segna un incremento significativo (+6,5% negli arrivi, +3,8% nelle presenze).

Il turismo internazionale continua a trainare il comparto, con un aumento del 5,9% negli arrivi e del 4% nelle presenze, grazie soprattutto ai visitatori provenienti da altri Paesi europei, una tendenza consolidata negli ultimi tre anni.

Al contrario, il flusso di turisti italiani registra una leggera flessione (-1,5% negli arrivi, -1,8% nelle presenze). Tra le cause di questa diminuzione si segnalano non solo fattori personali come impegni familiari o lavorativi, ma anche la ripresa dei viaggi all’estero e l’aumento delle tariffe nel settore turistico. Nel 2024, infatti, i prezzi dei servizi di alloggio sono cresciuti del 6,9%, mentre i pacchetti vacanza hanno registrato un rialzo del 10,7%, valori ben superiori al tasso medio d’inflazione del Veneto, pari all’1,3%.

LE PROVENIENZE

Nel 2024 il Veneto ha registrato una forte crescita del turismo internazionale, con un aumento del 5,9% negli arrivi e del 4% nelle presenze. Un trend positivo trainato principalmente dai visitatori tedeschi, che hanno raggiunto numeri mai così elevati (+2,3% negli arrivi, +2% nelle presenze), attratti soprattutto dalle località balneari e lacustri della regione.

Significativo anche il record di presenze degli americani, cresciute dell’8,3%, con destinazione quasi esclusiva le città d’arte, in particolare Venezia. In ripresa il turismo cinese, che seppur ancora lontano dai livelli pre-pandemici, mostra segnali di recupero: i viaggiatori provenienti dalla Cina sono attualmente al 18° posto nella classifica delle presenze per provenienza, mentre prima della pandemia occupavano la 12ª posizione.

Anche gli inglesi hanno scelto sempre più il Veneto per le loro vacanze, registrando un incremento del 6,3% nelle presenze, pur senza raggiungere il picco del 2017. In calo, invece, le presenze olandesi (il cui massimo storico risale al 2012), svizzere (2022), ceche (2023) e danesi (2008).

Un fenomeno consolidato è la progressiva riduzione della durata dei soggiorni. Le lunghe vacanze estive lasciano sempre più spazio a viaggi più brevi, spesso fuori stagione. Questo cambiamento è particolarmente evidente tra i turisti italiani, che dal 2010 hanno ridotto in media di due notti i soggiorni al mare, in montagna e alle terme, e di una notte quelli al lago.

Per quanto riguarda i visitatori stranieri, invece, la durata media del soggiorno resta stabile: tra le 6 e le 7 notti per le vacanze al mare, circa 2 notti nelle città d’arte, 5-6 notti al lago. Leggera flessione solo per la montagna (da 4 a 3 notti) e per le terme (da 6 a 4-5 notti).

Assodato che per tutte le tipologie di destinazione l’attrattività del 2019 pre-pandemico è stata superata, nel 2024 gli arrivi di turisti pernottanti in strutture ricettive al mare, in città d’arte, al lago e in montagna risultano in aumento rispetto all’anno precedente, con una clientela sempre più straniera. Solo alle terme la crescita dei turisti stranieri (+2,9%) non riesce a compensare completamente la riduzione degli italiani (- 1,1%), totalizzando nel complesso un -0,1% di arrivi. In quest’ultima tipologia di destinazione, la ricerca di relax e benessere è aumentata soprattutto da parte di clienti americani e di quelli cinesi (questi ultimi raddoppiati rispetto al 2023, ma ancora con un -39,1% di arrivi rispetto al 2019), anche se i più affezionati
appaiono sempre gli italiani. Nel grafico vengono evidenziati i mercati che più hanno contribuito, positivamente, ai risultati del 2024 di ciascun comprensorio turistico. Focalizzando l’attenzione sulle province, si evidenziano flussi turistici in crescita in tutti i territori, fatta eccezione per il rodigino.

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