CINEMA – By the sea, con Pitt e Jolie… sotto le aspettative
BY THE SEA
Di: Angelina Jolie Pitt
Con: Angelina Jolie (moglie), Brad Pitt (marito), Mélanie Laurent (Lea), Melvil Poupaud (Francois), Niels Arestrup (Michel)
@: anni settanta, sud della Francia, una coppia silenziosa arriva in una piccola e isolata località di mare. Non c’è molto nei dintorni: un hotel, un’osteria, qualche casa e un pescatore solitario. Tutto è incentrato sulla coppia Vanessa (Angelina Jolie) e Roland (Brad Pitt), sempre in conflitto, nonostante i lunghissimi silenzi: lei imbottita di psicofarmaci vaga per le poche e sterrate stradine in stato di trance e riposa tutto il giorno; lui è uno scrittore, non si capisce se famoso o no, spesso ubriaco e incapace di mettere insieme più di due righe al giorno. La loro routine cambia solo all’arrivo di due sposini giovani e belli, Lea e Francois.
+ : i Brangelina tornano assieme sul grande schermo dopo moltissimo tempo, con la regia della più famosa dei due, che si firma anche con il cognome del marito. Il film è ambientato nel sud della Francia (spesso si parla francese nel film), ma in realtà è girato a Malta: c’è sempre sole, i colori sono brillanti e l’atmosfera, nonostante i problemi dei protagonisti, è spesso distesa. Tutto è incentrato sui personaggi, cosa fanno (molto poco) e cosa pensano: molto è lasciato all’immaginario, su quello che si può supporre sia successo, ma fino alla fine non è sicuro che sia veramente la realtà dei fatti.
Pitt è affascinante anche con barba incolta e capelli spettinati: sguardo malinconico e impenetrabile dei belli e dannati. La Jolie è sempre più secca e staccata dal mondo presente, una diva del cinema d’altri tempi. Nel film stanno bene assieme, sono credibili, forse perché quanto si vede è personale e vissuto: se la Jolie avesse diretto altri e non la sua famiglia, in effetti, il risultato non sarebbe stato di sicuro così efficace.
– : lunga durata e forte coinvolgimento psicologico non vanno molto d’accordo nei film. O almeno, non vanno bene per il largo pubblico. Per quasi due ore si aspetta che qualcosa accada nel film (c’è molto mistero sin dall’inizio, come in un thriller), ma non succede mai nulla di rilevante. E quando accade, la storia finisce.
Anche dal trailer sembrava che ci fosse molto altro da vedere: il mistero in realtà è un clima di sospensione e un luogo al di fuori dello spazio temporale. Non vi è dubbio che sia una storia profonda, molto personale e attuale: è molto giocata sugli sguardi, sul non detto, su gesti apparentemente vuoti, ma in realtà carichi di significato. Anche lo sfondo marino, i colori e i suoni, l’odore del vento onnipresente, fanno parte di una poesia che non tutti sono in grado di cogliere. Gli stessi personaggi del film si definiscono infatti “naif”.
***: con altri film nelle sale molto più commerciali, la sfida è una montagna alta da scalare. Si sa che le opere in genere non sono digeribili o adatte a tutti i palati: però è difficile descrivere un gusto quando non si riconosce se è dolce o salato. La scenografia naturale scelta per il film è sicuramente godibile sul grande schermo, per il resto si può anche aspettarlo a casa.