TEATRO – La prima di 'Esmeralda e Quasimodo'
La compagnia Theama Teatro si prepara per il debutto di “Esmeralda e Quasimodo”, la nuova produzione dedicata ai bambini e alle famiglie. Per la regia di Anna Zago e Aristide Genovese, uno spettacolo di teatro e danza che è un’esplorazione intima della sfera dei sentimenti e degli affetti alla ricerca della propria autenticità. Ispirato al famoso romanzo “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo e al balletto “La Esmeralda” di Jules Perrot, è un incontro di anime e cuore, che si inserisce nell’ambito della rassegna per ragazzi “Le domeniche a teatro”, promossa e realizzata dal Comune di Montecchio Maggiore – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Circuito Regionale Arteven. In scena domenica 31 gennaio alle ore 17 al Teatro Sant’Antonio con la partecipazione di Anna Farinello, Federico Farsura, Matteo Zandonà, Ilaria Pravato, Max Fazenda. La consulenza artistica è di Piergiorgio Piccoli, le coreografie di Ester Mannato – Obiettivo danza.
Esmeralda, il cui vero nome è Agnès, rimasta orfana da piccola e poi cresciuta dall’arcidiacono Frollo, è la più bella e brava ballerina di Parigi, ma la rigida educazione di Frollo non le permette di seguire la sua arte. Troverà amicizia e conforto nel solitario Quasimodo, anche lui vessato dall’arcidiacono perché considerato brutto e deforme. I due ragazzi, grazie anche all’aiuto di una zingara, riusciranno a trovare l’uno nell’altro la forza ed il coraggio per opporsi alla crudeltà di Frollo, riuscendo a “vedersi” e a “sentirsi” oltre le apparenze fisiche. Le loro diversità diventeranno motivo di unione, perché scopriranno che i loro cuori e le loro anime, pure e candide, sono le due facce di una stessa medaglia.
Lo spettacolo, che rientra nell’ambito delle iniziative formative e di intrattenimento culturale “Montecchio Maggiore città per i bambini”, pone la propria attenzione sulle tematiche della comprensione della diversità e dell’accettazione dell’altro, nonché dell’educazione e in particolare sulla capacità del mondo adulto di riconoscere e dare “libertà” alle potenzialità individuali dei bambini e dei ragazzi.