9 Febbraio 2016 - 13.14

TEATRO – In scena al Bixio il genocidio Armeno

armeni

Theama Teatro ricorda il centenario del genocidio Armeno con due spettacoli, tutto in un weekend. Si inizia venerdì 12, alle ore 21 al teatro Spazio Bixio di Vicenza, con il concerto In Memoria di Padre Komitas, eseguito da Giuseppe Dal Bianco (dudùk armeno, shofar, flauto traverso, flauti etnici), Giuseppe Laudanna (tastiere) e Mauro Lazzaretti (voce recitante). Secondo appuntamento sabato 13 alle ore 21 sempre al teatro Spazio Bixio, con il dramma teatrale Non Colpevole, scritto e diretto da Adriano Marcolini, che vedrà esibirsi la compagnia Nautilus Cantiere Teatrale.

Il primo appuntamento è per venerdì sera, per amanti della musica e non, con In Memoria di Padre Komitas. Metz Yeghern, il grande male. Nella notte del 24 aprile 1915 iniziò il genocidio degli Armeni che portò alla morte di circa un milione e mezzo di persone.
I primi ad essere arrestati furono alcune centinaia di intellettuali che furono in seguito deportati e uccisi. Tra questi c’era anche Padre Komitas, una figura nota agli armeni di tutto il mondo, una sorta d’icona. Komitas si salvò, ma dovette assistere alle peggiori atrocità verso il suo popolo. A causa di tali sofferenze, accusò una grave malattia mentale che lo portò alla follia, al silenzio, al rifiuto della musica che egli aveva tanto amato in tutte le sue espressioni. Egli fu infatti cantore, direttore di cori, compositore, etnomusicologo, paleografo musicale, riformatore della liturgia musicale. Il concerto è dedicato alla sua memoria.
Giuseppe Dal Bianco flautista e polistrumentista, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. E’ docente di flauto traverso e Direttore Artistico della rassegna concertistica Aprile Musicale a Malo. Per diverse compagnie teatrali esegue dal vivo le musiche di scena in numerosi spettacoli e collabora con molti altri musicisti in vari ambiti musicali. Da diversi anni si dedica allo studio degli strumenti a fiato etnici, frequentando anche numerosi seminari di studio presso la Fondazione Cini di Venezia, dove segue anche i seminari di Duduk armeno tenuti dal M° Gevorg Dabaghyan. La sua grande passione e interesse per gli strumenti a fiato lo ha portato a raccogliere e collezionare 260 strumenti provenienti da ogni parte del mondo, gran parte dei quali li usa nei suoi concerti. Ama incontrare musicisti e costruttori di strumenti per conoscere più a fondo gli strumenti del mondo che suona e la cultura dei popoli. Ha inciso due cd (Senza ritorno e Perpetuo vagare) che raccolgono le sue composizioni strumentali. E’ in uscita il terzo CD dal titolo “Noi siamo le stelle” al quale hanno collaborato anche i pianisti Giuseppe Laudanna e Maria Zocchi e la cantante Katy Marcante.
Giuseppe Laudanna è musicista diplomato al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Successivamente si è diplomato in Musica Jazz presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento. Numerose sono le sue collaborazioni e concerti in particolare nel campo della musica Etno-World: Eugenio Bennato, Pietra Montecorvino, Patrizio Trampetti, Marisa Sannia, Mimmo Epifani, Marco Zurzolo ed altri. Ha partecipato alla realizzazione di diversi CD tra cui: Eugenio Bennato: Mille e una notte fa, Taranta Power, La stanza dello scirocco (Colonna sonora del film con Giancarlo Giannini); Pietra Montecorvino: La Stella del cammino; Mimmo Epifani: Chilli Band – Marannui; Marco Zurzolo: Lido Aurora. Ha partecipato al film “Fondali Notturni” di Nino Russo con Massimo Ranieri ed Ida De Benedetto ed alla colonna sonora del film “Voglio stare sotto il letto” con Mario Scaccia, Rocco Papaleo, Giorgio Pasotti, Michelle Hunziker.

La rassegna proseguirà la sera successiva con lo spettacolo Non Colpevole, che vedrà salire sul palco la compagnia Nautilus. È il 3 Giugno 1921. La Prima Guerra Mondiale è finita da qualche anno con la sconfitta della Germania e dell’Impero Ottomano suo alleato. Dinanzi alla Corte d’Assise del Terzo Tribunale Regionale di Berlino si celebra un processo per omicidio che avrebbe avuto importanti ripercussioni sul piano dei rapporti tra le Nazioni appena uscite dal conflitto. La vittima è Talaat Pascià, ex Ministro ottomano degli Interni, già condannato a morte dalla Corte Marziale Speciale post-bellica e fuggito in Germania dopo la fine della guerra. L’omicidio è stato commesso da uno studente armeno riparato in Germania, come tanti altri scampati all’eccidio, in quella che gli storici definiscono diaspora armena. L’omicida è stato arrestato subito dopo aver commesso il delitto ed è reo confesso, ma il processo, apparentemente semplice, assume via via caratteri non prevedibili.
Adriano Marcolini è attore e autore teatrale con esperienze cinematografiche e televisive per le regie di Carlo Vanzina, Sergio Serafini (allievo di Strehler e di Roberto Rossellini), Dennis Dellai. Ha recitato in vari teatri nazionali (Roma, Viterbo, Siena, Lucca, Vicenza, Grosseto, Macerata, Milano, Gorizia) su repertorio classico, con registi come Giancarlo De Bosio, Renato Stanisci, Piergiorgio Piccoli. Interessato a progetti musico-teatrali e a tematiche di tipo storico, conduce Corsi e Laboratori di formazione teatrale ed espressione. Collabora con diverse realtà culturali, ed è autore di varie opere teatrali.

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