VICENZA- POMARI: aria di rivoluzione contro la cementificazione
Pomari, no alla cementificazione, la lotta continua. Era l’11 marzo del 2003 quando venne approvato con un colpo di mano il Piruea Pomari dall’Amministrazione Hüllweck: quel giorno i terreni che avrebbero dovuto ospitare uno dei più grandi parchi urbani e naturalistici di Vicenza vennero trasformati in area edificabile.
“Di fronte a tutto questo- affermano i rappresentanti del Comitato- in tanti abbiamo deciso di non chinare la testa, ci siamo opposti fortemente e siamo riusciti a riportare all’attenzione della città la voce di un quartiere che ha deciso di non restare indifferente e di dire basta a questo tipo di progettazione urbanistica che vede il primato degli interessi economici dei palazzinari sul benessere collettivo”.
Dopo 13 lunghissimi anni è arrivato il game over! Il Piruea Pomari finalmente è scaduto e oggi non c’è più proroga
che tenga: pochi giorni fa il Comune ha rigettato la richiesta di proroga del Piruea pretesa da Incos, ma questo non basta. “Per cancellare i progetti, infatti, oggi è necessario modificare le previsioni del Pat e del Piano Interventi eliminando così le devastanti previsioni urbanistiche dell’area.
Per questo abbiamo deciso di tornare in piazza, questa volta più forti di prima: è sotto gli occhi di tutto lo scempio quotidiano di tipo urbanistico-ambientale di cui è vittima Vicenza. Un giorno i Pomari, un altro Carpaneda: qui la cittadella del Tav continua ad espandersi e secondo gli ultimi progetti pubblicati da RFI sarebbero ben 14 e non più 9 gli ettari di terreno fertile che verrebbero definitivamente compromessi dai cantieri per la costruzioni di un’opera molto discussa che ovunque vada si porta dietro devastazione e saccheggio dei territori. Un altro giorno ancora troviamo il primo stralcio della nuova Tangenziale, 5,3 km di asfalto su terreni agricoli da Via del Sole a strada Pausbio, al costo di 13,5 milioni di €/km. Per non dimenticare l’eco mostro per eccellenza: a Borgo Berga abbiamo un complesso quasi completamente sfitto e un’area di cantiere (il famigerato “lotto E”, non ancora cementificato) posta sotto sequestro preventivo dalle indagini della Magistratura, le stesse che stanno scoperchiando la verità sulla disparità tra beneficio pubblico e privato derivante da quel piano urbanistico.
A noi pare evidente che più di qualcuno stia giocando a monopoli con la nostra città, qualcuno che si diverte a
muovere pedine sopra le nostre teste così come è avvenuto in questi ultimi mesi per i Pomari”.
Nell’ultima assemblea il quartiere è stato chiaro e ha espresso la ferma volontà di non piegarsi davanti a contentini che snaturerebbero la battaglia: “Dai terreni tra Via Fermi, Auchan e Brico l’unica opera che può essere costruita è un grande parco pubblico! Nonostante la mole di locali sfitti in città, anziché puntare sulla riqualificazione urbana, si continuano a portare avanti progetti devastanti come quello dei Pomari. Anche per questo abbiamo indetto una manifestazione per il giorno sabato 19 marzo nelle strade del quartiere: è doveroso riappropriarsi della città”.