VICENZA JAZZ 2016, UN INNO ALLA LIBERTA'
VICENZA JAZZ 2016 from Tviweb on Vimeo.
La musica improvvisata come un inno alla libertà, creativa ma anche civile; l’espressione artistica come strumento di ‘lotta’ per l’emancipazione personale e sociale. È questo il messaggio lanciato dalla ventunesima edizione del festival New Conversations – Vicenza Jazz e raccolto in un programma che andrà in scena dal 6 al 14 maggio, sotto la bandiera di un titolo musicalmente militante: “Di nuovo in viaggio verso la libertà”. L’originalità delle proposte, la ricchezza dei percorsi d’ascolto, come anche l’enorme quantità di concerti (ben oltre un centinaio concentrati nell’arco di nove giorni) sono ormai il marchio di fabbrica della manifestazione fondata e diretta da Riccardo Brazzale.
Stefano Bollani con Daniele Sepe, Paolo Fresu con Ralph Towner, Brad Mehldau in trio, Joe Lovano, Enrico Rava sono solo alcuni dei grandi nomi che calcheranno i numerosi palcoscenici del festival. E a rimarcare la tematica libertaria del programma arriveranno anche il Power Trio (con David Murray, Geri Allen e Terri Lyne Carrington) e il pianista Frederic Rzewski.
Il cartellone di Vicenza Jazz 2016 viene annunciato con tutti i suoi ‘ingredienti principali’: i concerti di prima serata (al Teatro Comunale, in Piazza dei Signori e nella maestosa scenografia del Teatro Olimpico), gli appuntamenti al Bar Borsa sotto la Basilica Palladiana (che torna a ospitare il Jazz Cafè Trivellato, il jazz club ufficiale del festival), il concerto di mezzanotte. Sono già definiti anche vari altri appuntamenti, destinati comunque a crescere di numero: live, ma anche proiezioni cinematografiche, presentazioni editoriali, seminari e masterclass, mostre e convegni. Una particolare attenzione sarà riservata alle produzioni originali che metteranno a confronto la musica con altre forme espressive, in particolar modo la poesia.
Una molteplicità di occasioni di ascolto, per un festival che prenderà vita in tutto il tessuto urbano: dai teatri alle chiese, le piazze e le strade, i palazzi antichi e l’Università, i musei e gli innumerevoli jazz club nei locali notturni.
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2016 è organizzato dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz e in collaborazione con il Bar Borsa.
Dopo un prologo ‘fuori porta’ a Thiene giovedì 5 maggio con il quintetto ad alta tensione jazzistica del sassofonista Kenny Garrett, la full immersion festivaliera prenderà il via al Teatro Olimpico. Protagonista della serata di venerdì 6 maggio sarà Joe Lovano, perfetta incarnazione del ‘titanismo’ che ben si associa al suo strumento, il sax tenore. Il suo Classic Quartet è la sintesi stilistica di questo format musicale: un repertorio coinvolgente e dalla spiccata originalità abbinato a una raffinata ma anche magniloquente espressività esecutiva. La serata prevede inoltre un set d’apertura con il sax di Robert Bonisolo a sostegno della declamazione poetica di George Elliott Clarke, esponente di spicco della cultura afro-canadese.
Sabato 7, Vicenza Jazz scende in piazza, con il concerto a ingresso gratuito che ogni anno riunisce un immenso uditorio davanti al grande palco allestito in Piazza dei Signori. Quest’anno ne saranno protagonisti, in una produzione musicale in quintetto creata
appositamente per Vicenza Jazz, il pianista Stefano Bollani e il sassofonista Daniele Sepe: un binomio capace di risultati esplosivi, e non solo sul piano musicale.
Il jazz ha molti artisti famosi ma pochissimi divi nel vero senso della parola. Stefano Bollani è uno di questi, grazie alla la sua capacità di unire in forma spettacolare la musica più sofisticata e l’intrattenimento più irresistibile.
Il sax politicamente impegnato di Sepe saprà certamente far approdare il concerto verso le tematiche care a questa edizione del festival vicentino, tra jazz e fermenti libertari.
Ritorno all’Olimpico domenica 8, con un doppio set. Musica di spiccato appeal melodico sarà quella offerta dal trombettista svizzero Franco Ambrosetti in duo col pianista Dado Moroni: nel loro programma avranno particolare rilievo le canzoni di Roberto Livraghi, che hanno segnato per decenni la migliore musica pop italiana. Sarà invece in omaggio a Woody Guthrie il concerto del sassofonista Francesco Bearzatti con il Tinissima Quartet: una rivisitazione intensa e dolente di alcune delle più radicali canzoni di protesta del folk statunitense.
Lunedì 9 il festival arriva per la prima volta al Teatro Comunale, con un gruppo che riunisce tre nomi emblematici del jazz afroamericano: David Murray al sax, Geri Allen al pianoforte e Terri Lyne Carrington alla batteria. Il nome di questa all stars, Power Trio, dice tutto: l’incedere musicale dinamico, l’impatto ritmico tellurico, con una strizzatina d’occhio al black power.
Protagonista lo scorso anno di una serata indimenticabile (col gruppo Mare Nostrum) che è il miglior biglietto da visita per il suo ritorno al festival, Paolo Fresu si esibirà in duo col chitarrista Ralph Towner al Teatro Olimpico martedì 10. Formazione che ha ormai una lunga storia alle spalle, il duo Towner-Fresu è sinonimo di una sconfinata poeticità strumentale, di un lirismo in punta di dita. Più muscolare, al confronto, sarà l’opening act della serata, che vedrà esibirsi in solitudine uno dei sassofonisti più emblematici dai tempi del jazz-rock a oggi: David Liebman.
Ancora una serata illuminata da una all stars band: mercoledì 11 sul palco del Teatro Comunale salirà il gruppo dello storico batterista Billy Hart. Ma in questo quartetto, artefice di un mainstream vitale e pulsante, ogni musicista potrebbe firmare come leader: dal pianista Ethan Iverson (dei Bad Plus) al sassofonista Mark Turner al bassista Ben Street.
Il Teatro Comunale si offrirà in una veste insolita per il concerto di giovedì 12. Il pubblico infatti sarà sistemato sul palcoscenico della sala grande assieme ai musicisti: i policromi Phantabrass guidati dal trombonista Giancarlo Schiaffini. Questo gruppo, con ben nove ottoni oltre alla ritmica e la voce di Silvia Schiavoni, porterà in scena “A cento metri comincia il bosco: guerra memoria natura”, un omaggio alla letteratura sulla Grande Guerra, con un occhio di riguardo per le pagine di Mario Rigoni Stern.
Un atteso ritorno a Vicenza Jazz è anche quello del pianista Brad Mehldau, che sarà al Teatro Comunale venerdì 13 con il suo trio, band di fama planetaria che trasporta le classiche caratteristiche di questo organico (eleganza armonica, scavo introspettivo, lirismo melodico) in un contesto contemporaneo, anche nelle scelte di repertorio.
E dopo il prestigioso appuntamento al Comunale, il jazz continua allo scoccare della mezzanotte, con il concerto di Daniele di Bonaventura (bandoneon) e Giovanni Guidi (pianoforte) all’Università di Vicenza.
Sabato 14, l’Olimpico ospiterà il momento culminante del percorso di Vicenza Jazz 2016 tra le musiche che inneggiano alla libertà. Il pianista statunitense Frederic Rzewski eseguirà The People United Will Never Be Defeated!, le sue monumentali e travolgenti 36 variazioni sulla canzone cilena El pueblo unido jamás será vencido, simbolo musicale per eccellenza della lotta contro i regimi dittatoriali.
In serata si esibirà anche Enrico Rava: il carismatico trombettista sarà col suo New Quartet, formazione di recente costituzione ma già immortalata da un significativo disco ECM: Wild Dance.
Quello che si ascolterà al Jazz Cafè Trivellato, nuovamente ospitato sotto la Basilica Palladiana, negli spazi del Bar Borsa, ha l’aspetto di un festival nel festival: un programma con tanti nomi di punta del jazz italiano e selezionati ospiti internazionali che si muoverà parallelamente agli appuntamenti nei teatri. Una triangolazione di continenti racchiusa in un quartetto: il trombonista australiano Adrian Mears e il sassofonista canadese Robert Bonisolo venerdì 6 maggio sono chiamati ad accendere la fiamma del jazz al JCT Bar Borsa. Sabato 7 un Dj set farà da prolungamento al concerto in piazza con Bollani. Continuano poi le intersezioni geografiche più stimolanti: domenica 8 con il jazz modernista e sapientemente strutturato del trio Hyper (con il sassofonista Nicola Fazzini) al quale si aggiunge la tromba del chicagoano, ma di origini irachene, Amir ElSaffar; lunedì 9 con il trio del giovane pianista Alessandro Lanzoni, che rappresenta lo stato dell’arte del nuovo jazz italiano, ampliato dalla presenza del sassofonista canadese (ma cresciuto in California) Ben Wendel; martedì 10 con il Three Reeds Quintet, nella cui front line di strumenti ad ancia spicca David Liebman, al fianco di Federico Benedetti e Romano Pratesi. La musica raddoppia mercoledì 11, con un primo set affidato al trio Solaris del sassofonista Cristiano Arcelli e un secondo tempo che vedrà protagonista il Triozone del sassofonista Dario Cecchini (celebre leader dei Funk Off). Ancora un mix geografico giovedì 20, con il Newropean Quartet del pianista Danilo Memoli, nel quale risalta il sax del tedesco Ralph Reichert. Poi un finale tutto made in Italy per il JCT Bar Borsa: venerdì 13 con il New Motion Quartet (nel quale si distinguono il sempre più ricercato pianista-trombettista Dino Rubino e il sassofonista Francesco Geminiani) e sabato 14 con il quintetto del trombettista Alessandro Presti, che raccoglie alcuni dei nomi più interessanti del new jazz nazionale.
Tra gli appuntamenti pomeridiani già annunciati di Vicenza Jazz 2016 spiccano quelli presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, con gli Hyper ed Amir ElSaffar (domenica 8) e con gli incontri tra poeti e musicisti di Poetry Vicenza: l’8 con George Elliott Clarke e, tra gli altri, Amir ElSaffar; il 10 con Claudio Ambrosini e lo Zero Vocal Ensemble; il 14 con Gezim Hajdari, Kim Kwang-Kyu e le note di Dino Rubino e Lorenzo Conte.