27 Aprile 2016 - 17.13

MONTICELLO C. OTTO – Bambino registrato in Comune con mamma sbagliata: quella vera fa denuncia

bimbo nero
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Singolare vicenda a Monticello Conte Otto, dove una donna di nazionalità nigeriana di 40 anni, ha presentato denuncia dopo aver scoperto che suo figlio, in base alla registrazione effettuata in Comune, apparterrebbe ad un’altra donna, connazionale.
Se n’è accorta qualche settimana fa, nel momento in cui ha dovuto presentare la documentazione per regolarizzare il bambino. La donna era arrivata in Italia all’inizio degli anni 2000 come clandestina. Nel 2004 ha partorito un figlio assieme al suo convivente, regolare in Italia, anch’egli nigeriano e coetaneo.
Temendo di essere scoperta e di passare dei guai, ha mandato il marito a denunciare la nascita del figlioletto.
Nel 2008, per difficoltà economiche, ha inviato il figlio da alcuni parenti in Nigeria per un periodo di tre anni, con l’intento di richiamarlo nel momento in cui la sua posizione si fosse regolarizzata e le condizioni economiche gli avessero permesso di mantenerlo. Ha quindi trovato un lavoro, si è regolarizzata e ha fatto rientrare il figlio nel 2011.
La sorpresa è arrivata quando si è recata in Comune a Monticello ed ha scoperto che il marito, qualche anno prima, era andato a registrare il figlio indicando una madre diversa, un’altra nigeriana, più giovane.
Una vicenda controversa poiché la donna non convive più con il connazionale ed ora vuole che il figlio le sia riconosciuto. Per questo si è rivolta alla polizia di Stato di Vicenza.
Vi sono diverse ipotesi per spiegare il comportamento dell’uomo. La donna registrata come madre potrebbe essere la sua amante, oppure la stessa donna potrebbe avere un figlio in Nigeria e per questo, registrandosi come madre di un bambino di 12 anni nato in Italia, si sarebbe ricavata la possibilità di farlo arrivare utilizzando l’identità dell’altro bambino. Non si esclude che la vera mamma, al tempo clandestina, avesse di proposito nascosto la sua genitorialità per timore di passare guai in Italia e avesse, di fatto permesso tale registrazione (forse per motivi economici?). Ora, di fatto, il 12enne nigeriano si trova con due mamme (probabilmente solo il test del DNA potrà fra chiarezza) e al centro di una vicenda giudiziaria a dir poco intricata.

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