ECONOMIA – Se il denaro costa poco, meglio il mutuo a tasso fisso
Il certo per l’incerto. Meglio una rata variabile inizialmente più bassa
ma con il rischio che in futuro diventi troppo onerosa, oppure meglio
una rata iniziale un po’ più alta ma con la certezza di non aver poi in
futuro sorprese. La scelta ovviamente quando si deve stipulare un
mutuo è soggettiva, e dipende ovviamente da molte variabili.
Di certo è che il fisso sta facendola da padrone, basti pensare che
gli ultimi mesi, statisticamente, solo un mutuo ogni dieci è stato
sottoscritto con il tasso variabile. Sembra strano ma è proprio così.
Se pensiamo che ad oggi un tasso variabile costa mediamente quasi
la metà di un fisso, come dire che ci vorrebbero circa quattro rialzi
dei tassi da parte della BCE pari a 25 punti base ciascuno.
Ciò nonostante le famiglie italiane preferiscono poter contare su una
rata bassa per l’intera durata del finanziamento, e ben sappiamo che
le durate dei mutui sono oramai quasi bibliche, piuttosto di prendersi
un rischio futuro dovuto ad un rialzo dei tassi.
Comunque questa non è solo una scelta del mutuatario. Spesse
volte le stesse banche consigliano il fisso sapendo bene che il futuro
può solo essere a loro vantaggio, poiché difficilmente tra qualche
anno potranno trovare offerte migliori quei clienti che per effetto della
surroga avessero voglia di cambiare Istituto rimanendo di conseguenza
giocoforza fedeli all’Istituto di Credito scelto inizialmente.
Si sta però di fatto esaurendo quella situazione ideale per chi volesse
acquistare un immobile. Prezzi più bassi dovuti alla crisi e tassi
sostanzialmente ai minimi. Come dire o adesso o mai più.
Di fatto servono sempre meno sacrifici per comprare casa, e non
appena il mercato inizierà a rendersene conto per gli indecisi, o
per chi avrà preferito il variabile sarà troppo tardi. Già nelle grandi
città il mercato ha iniziato a svegliarsi con vendite di immobili in
netta crescita. Questo nel medio periodo porterà inevitabilmente ad
un rialzo dei prezzi, che probabilmente coinciderà con l’inizio
dell’aumento dei tassi. C’è tempo, ma non troppo, per quelle persone
che stanno pianificando il loro futuro iniziando dall’acquisto del bene
primario chiamato casa.