24 Novembre 2017 - 9.35

CULTURA – TCVI, Daverio inaugura “Arte e rivoluzioni”

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Viene inaugurata una nuova sezione della stagione artistica 2017/2018 del TCVI, dedicata all’arte e al suo ruolo di “sentinella” nella percezione del cambiamento dei valori, non solo culturali; una serie di incontri-spettacolo dal titolo emblematico Arte e Rivoluzioni, quando il mondo cambia l’arte arriva prima, dedicati ai passaggi epocali di trasformazione nella storia della civiltà condotti da profondi conoscitori e storici dell’arte di fama nazionale. Si presenta in grande stile l’inaugurazione, con una Sala Grande ormai al completo per l’incontro di apertura, condotto da Philippe Daverio, mercoledì 29 novembre alle 20.45 che parlerà al pubblico dell’Europa delle Corti nel Settecento. Il celebre critico d’arte e scrittore, conosciutissimo dal pubblico anche per le sue numerose apparizioni televisive, sarà per la prima volta sul palco del Teatro Comunale per questo originale incontro-spettacolo dedicato all’Europa e al bagaglio culturale che accomuna i suoi popoli, dalla gastronomia alle arti visive e alla musica, dalla filosofia alle scienze, per parlare di un secolo, il Settecento, che è il simbolo stesso della rivoluzione e del cambiamento. Temi come vita di corte e guerre, frivolezze e dramma, il culto del viaggio e l’evoluzione dei costumi, si intrecceranno nella narrazione colta e vivace che da sempre caratterizza lo stile di Daverio. Il conduttore parlerà ovviamente anche delle scienze che vedono protagonisti nel Settecento Voltaire e la nascita dell’Encyclopédie di Diderot, il pensiero di Vico e di Locke che gettano le basi dell’Illuminismo, con un riconoscimento del ruolo dell’intellettuale dovuto al milanese Cesare Beccaria. Ma non solo: moda, stili di vita, il cibo e la nascita della cucina popolare (tema centrale nel ’700 che vede l’agricoltura come radice della ricchezza: chi si alimenta genera figli e poi manda in guerra soldati), non solo grande cuisine e dame di corte, saranno alcuni degli argomenti affrontati nel corso della serata. Arte e Rivoluzioni, quattro incontri-spettacolo sul cambiamento “a partire” dalla storia dell’arte, è un nuovo progetto del Teatro Comunale di Vicenza, curato da Guido Beltramini; è centrato sul racconto dei momenti storici in cui gli artisti hanno saputo reagire al cambiamento, in arrivo o in atto, proponendo visioni nuove, spezzando gli schemi, andando contro il gusto dominante e le sue convenzioni. Gli artisti rappresentano emblematicamente i “sismografi del mondo”, sensibili a trasformazioni, fratture, punti di discontinuità, proprio perché le anticipano, le descrivono, talvolta le assecondano, spesso tentano di esorcizzarle. Mai come oggi, quando il mondo cambia così rapidamente, guardare al passato significa dare uno spessore critico al presente e poter costruire la visione di un futuro.Gli altri appuntamenti del ciclo Arte e Rivoluzioni, nella Sala del Ridotto nel nuovo anno, saranno con Christian Greco direttore del Museo Egizio di Torino che parlerà di temi legati all’Antico Egitto giovedì 25 gennaio alle 20.45; a seguire Giovanni Carlo Federico Villa, direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza, docente di Storia dell’Arte Moderna e di Museologia e Critica d’Arte all’Università degli Studi di Bergamo che, giovedì 15 febbraio alle 20.45, dedicherà il suo intervento a “Un Quattrocento per la modernità. Dall’Umanesimo a Venezia, l’altro Rinascimento”. Chiuderà la serie Guido Beltramini direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, con un incontro-spettacolo dedicalo al Cinquecento e ai suoi cambiamenti epocali, in programma giovedì 22 marzo alle 20.45.

 

 

 

 

 

 

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