29 Novembre 2017 - 17.48

ROMANO D’EZZELINO – Lupi, “il Governo ne autorizzi il controllo”

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 «Servono persone qualificate che definiscano se e quanti lupi il nostro territorio può ospitare, poi un primo passo verso lo spostamento può essere un intervento di selezione. Ma prima lo Stato deve renderli vulnerabili». È la visione di un esperto quella che Sandro Salvelli, componente del tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, ha portato martedì sera alle oltre 200 persone che hanno preso parte all’incontro “Il lupo nelle Prealpi venete”, organizzato da Federcaccia di Vicenza e Treviso. Tra loro diversi sindaci, il padrone di casa Simone Bontorin e i colleghi Orio Mocellin (Pove), Ermando Bombieri (San Nazario) e Flavio Domenico Dall’Agnol (Borso del Grappa), ma anche cacciatori, allevatori, con i loro rappresentanti e cittadini intimoriti da questa presenza, alcuni dei quali costretti a restare fuori dalla sala a causa dell’altissima affluenza, segno che la tematica è molto sentita. Tante, infatti, le storie di chi ha trovato le proprie manze sbranate, ha visto tracce di lupi attorno alla casa o si è trovato a tu per tu con le carcasse di animali selvatici e teme, prima o poi, di incontrare anche i predatori. O di chi ha intrapreso un’attività in montagna e teme di non riuscire a portarla avanti. Preoccupazioni che riguardano sia i residenti che i turisti, come spiegato dai primi cittadini. E che, secondo Salvelli, sono in parte da ridimensionare. «I lupi difficilmente attaccano l’uomo – afferma – e per questo bisogna stare attenti a comunicazioni troppo allarmistiche; ciò non toglie che il nostro territorio, troppo inurbato, non sia adatto a questi animali. Attualmente non c’è una stima di quanto ampia sia la popolazione e il censimento va fatto con grande attenzione, da parte di persone esperte e competenti, che abbiano seguito corsi specifici. L’operazione da fare sarebbe pensare alla caccia di selezione, ma se lo Stato non lo rende abbattibile e resta in questo limbo di indecisione non ci sarà mai una soluzione». Sul banco degli imputati anche il progetto europeo Life Wolfalps, al quale la Regione ha aderito, che prevede “azioni coordinate per la conservazione del lupo nelle aree chiave e sull’intero arco alpino”. «Questo piano si concluderà e la Regione non lo rinnoverà – conclude Salvelli – ma resta aperta una questione: senza i fondi europei, come pagheranno i rimborsi per i danni provocati dai lupi?». A confortare, almeno per il momento, gli allevatori su questo punto è Mocellin: «Il recinto non toglie il diritto ai rimborsi – afferma – e sono già stati stanziati a tal fine 250.000 euro». Polemico nei confronti della Regione il presidente di Federcaccia Vicenza Emiliano Galvanetto. «Noi non siamo quelli che vogliono l’estinzione dei lupi – sottolinea – ma pensiamo che vadano gestiti e con questo incontro siamo voluti partire da una base scientifica per ascoltare l’impatto che hanno sul territorio e riportare poi le preoccupazioni al tavolo regionale. Il Veneto, però, deve battere un colpo, mentre è partito male, bocciando le proposte del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che prevedevano anche come ultima ratio l’abbattimento. Non si può poi venire in campagna elettorale a chiedere i voti e a dire che si è fatto “tutto per i cacciatori”».

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