23 Gennaio 2018 - 15.58

LONIGO – Una fiaba con i Pueri Cantores

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Una fiaba musicale per non dimenticare. Va in scena domenica 28 gennaio alle 17 al Comunale di Lonigo, in occasione della Giornata della memoria, lo spettacolo Brundibar per la regia di Silvia Brunello. Protagonista delle domeniche a teatro con mamma e papà è il coro dei Pueri Cantores del Veneto che porta in scena l’operetta musicale di Hans Krása con Roberto Fioretto direttore concertatore. 
È il 23 settembre del 1943 nella Cecoslovacchia sotto occupazione.
Tutto è pronto per il debutto dell’operina Brundibar. I piccoli interpreti, l’orchestra, lo stesso compositore Krása hanno preparato l’evento nei dettagli: la sala della palestra è allestita. Gli spettatori che si preparano ad applaudire la storia di Pepicek e Aninka: orfani di padre, cantano al mercato pur di racimolare qualche soldo per comperare il latte per la madre ammalata; lì vengono cacciati da Brundibar, malvagio suonatore di organetto, che riescono ad allontanare grazie all’aiuto di animali e bambini.
La scena si svolge però in un campo di concentramento nazista: il pubblico, gli artisti, lo stesso maestro sono ebrei deportati. Theresienstadt, Terezin in ceco, nell’articolato sistema dei lager nazisti rappresenta un caso a parte: conta moltissimi bambini e ragazzi controllati con il terrore e la violenza dai propri carcerieri. Malgrado ciò si mantiene l’ordine sociale grazie a significative figure di adulti: si tratta di maestri, professori, musicisti, artigiani, pittori, teatranti, artisti. Personalità autorevoli e capaci di irradiare arte e cultura.
“Quando eravamo in scena, sul palco dimenticavamo ogni cosa… C’era tanto potere in quella musica”, raccontò la sopravvissuta Ela Stein. A Terezín Brundibàr rappresentò infatti un canto di vita e speranza. In quel microcosmo artistico-culturale giovani deportati, attori e spettatori ricevettero un aiuto fondamentale per la loro breve esistenza. I gesti del disegnare, dello scrivere, del fare musica e cantare, del recitare, del danzare e giocare riuscirono a sprigionare forze nascoste, in grado di favorire momenti collettivi di partecipazione, gioia, vitalità e coraggio sullo sfondo del dramma che si stava consumando.
Canti tradizionali ebraici e yiddish contestualizzano musicalmente gli eventi storici, i luoghi, il dramma umano. Il progetto che Pueri Cantores del Veneto si sviluppa lungo due binari: l’uno è storico-didattico e artistico, l’altro è musicale e teatrale. Unico è però l’intento: riaccendere il ricordo sulla tragedia della Shoah e in particolar modo sulle terribili vicissitudini del campo di concentramento di Terezín.

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