L’arte arriva sempre prima: la ‘rivoluzione’ del Rinascimento al Comunale di Vicenza
Prosegue con successo al Teatro Comunale di Vicenza la serie di incontri-spettacolo “Arte e Rivoluzioni, quando il mondo cambia l’arte arriva prima”, novità della stagione artistica 2017/2018, eventi dedicati alle grandi trasformazioni nella storia della civiltà; il prossimo appuntamento è in programma giovedì 15 febbraio alle 20.45 nella Sala del Ridotto, protagonista il direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza Giovanni Carlo Federico Villa che parlerà al pubblico di un momento epocale per i cambiamenti, nella storia dell’arte e non solo, ovvero “Un Quattrocento per la modernità. Dall’Umanesimo a Venezia, l’altro Rinascimento”. Per l’incontro-spettacolo di giovedì 15 febbraio al Comunale sono disponibili ancora pochi biglietti.
Nel suo avvincente racconto – il format prevede un’ora di narrazione accompagnata da immagini – il professor Villa racconterà al pubblico del Quattrocento, il secolo lungo che ha mutato radicalmente l’arte occidentale dando vita ad un linguaggio artistico che solo l’Ottocento impressionista saprà realmente trasformare. Il periodo di cento anni che va sotto il termine di Quattrocento si connota nella storia dell’arte come un passaggio ad un’età “moderna” una stagione di conflitti, trasformazioni e violente rotture; l’Europa che va dagli ultimi decenni del Trecento alla metà del secolo successivo conoscerà infatti una fase di linguaggi comuni a livello artistico, una stagione di accettata e collegiale sintassi pittorica legata da un modo comune di concepire il bello, una storia segnata non solo da egemonie politiche dominanti e rovesci di fortune, ma anche da un’estetica condivisa. Nell’arte si assiste ad un linguaggio prima “internazionale” – identico per funzioni ad un latino che contemporaneamente incontra una ripresa di usi e una stagione letteraria con accenti di estrema tensione – e poi connotato dal grande dialogo scaturito quasi simultaneamente, in due poli: a Firenze e nelle Fiandre, con Masaccio e van Eyck, la misura italiana e l’occhio fiammingo. Da qui parte l’avventura di un’arte che sarà poi un affare di corte e di famiglia, con i mecenati tutti imparentati tra loro, nell’intreccio del parentado signorile che lega le sorti delle città italiane, più grandi e meno grandi, ma anche della Chiesa. Tra tutte emerge Venezia che, solitaria, porterà a compimento e sintesi artistica compiuta il Quattrocento, con Giovanni Bellini e le sue opere vicentine, che testimoniano la rivoluzione della modernità. Dopo le celebrazioni per i cinquecento anni dalla scomparsa del pittore, definito da Roberto Longhi “uno dei più grandi poeti d’Italia”, una splendida occasione per raccontare di Arte, Rivoluzioni e del ruolo di Vicenza nel grande cambiamento verso la modernità.
Giovanni Carlo Federico Villa è professore associato di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Bergamo e direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza e Conservatoria Civici Monumenti. Per le Scuderie del Quirinale di Roma ha curato le mostre Antonello da Messina (2006), Giovanni Bellini (2008), Lorenzo Lotto (2011), Tintoretto (2012) e Tiziano (2013), oltre a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero, tra gli altri per i principali musei di Parigi, Bruxelles, Mosca, San Pietroburgo, Tokyo e Zagabria. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche, oltre a svolgere un’intensa attività di conferenziere e autore teatrale, in collaborazione con Corrado Augias.
I biglietti per gli incontri-spettacolo di Arte e Rivoluzioni si possono acquistare alla biglietteria del Teatro Comunale, in Viale Mazzini 39 (tel. 0444.324442 – biglietteria@tcvi.it) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, e un’ora prima dell’incontro-spettacolo; online sul sito del teatro tcvi.it e anche in tutte le filiali di Intesa Sanpaolo ex Banca Popolare di Vicenza e dalla App TCVI. Costano 13 euro il biglietto intero e 10 euro il ridotto under 30 e over 65.