PADOVA/VICENZA – Truffe ai danni di istituti di credito, arrestato un falso imprenditore
Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Padova hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Padova su richiesta della locale Procura della Repubblica, nonché numerose perquisizioni nelle provincie di Padova, Rovigo, Mantova e Brescia. L’arrestato, M.A., di 49 anni e residente a San Giorgio Mantovano, è ritenuto responsabile di numerosi episodi di truffa perpetrati ai danni di istituti di credito, dai quali si faceva erogare linee di credito che non venivano poi onorate, e imprese, presso cui ordinava beni senza poi provvedere a pagare i relativi corrispettivi. In particolare, poiché tali truffe hanno condotto anche al fallimento di una società padovana (vicenda per la quale a settembre era già finito in carcere S.B., di 64 anni di Schiavon) i fatti imputati a M.A. riguardano anche il reato di bancarotta fraudolenta. Il modus operandi utilizzato era ormai rodato: veniva individuata una impresa “inattiva” avente sede in luoghi lontani da quelli dove venivano perpetrate le truffe. La società veniva poi fatta rilevare da un prestanome e contestualmente trasferita di sede in un luogo in cui risultava sconosciuta. Successivamente venivano depositati floridi bilanci artefatti, al fine di dare dimostrazione di ottimi indici patrimoniali e finanziari. Tali documenti venivano presentati presso le filiali di istituti di credito e società di leasing per ottenere linee di finanziamento o beni che poi venivano distratti. Nel corso di tali attività venivano anche compiute truffe a numerose imprese per ottenere beni che venivano immediatamente rivenduti senza pagare i fornitori. L’importo delle truffe scoperte ammonta a circa 1 milione di euro, cifra che peraltro è stata successivamente contestata dalla Procura delle Repubblica, come bancarotta fraudolenta per distrazione, una volta che la società è stata dichiarata fallita. Tra la fine dello scorso anno e gli inizi di quest’anno, dopo che la precedente società era stata bloccata per le indagini svolte, il soggetto ora tratto in arresto non si era perso d’animo assumendo al suo soldo un nuovo “prestanome”, F.M, di 60 anni e residente a Teolo, a cui era stata intestata una nuova società “inattiva”, originariamente avente sede a Milano e poi trasferita a Badia Polesine. I militari hanno rilevato che, anche in questo caso, l’impresa aveva caratteristiche in tutto simili a quelle utilizzate in precedenza per compiere le frodi (lunga inattività, spostamento di sede, presentazione di floridi bilanci ora per allora etc.). Nell’occasione sono state eseguite ulteriori perquisizioni presso le sedi dell’impresa a Badia Polesine e San Felice del Benaco dove sono stati acquisiti significativi elementi investigativi da approfondire.