7 Marzo 2018 - 15.14

ARZIGNANO – “Il secondo figlio di Dio” con Cristicchi al Teatro Mattarello

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Una vicenda meravigliosa e coinvolgente, intrisa di utopia e spiritualità, sporca di sangue e misteri ancora da chiarire. È la grande avventura di un predicatore di fine ottocento che, sulla cima del Monte Labbro, davanti a una folla adorante, si proclamò reincarnazione di Gesù Cristo. Tra canzoni inedite e recitazione, Simone Cristicchi porta in scena al Teatro Mattarello, domani giovedì 8 marzo alle 21, l’incredibile storia di David Lazzaretti, il mistico ed eretico cristiano che all’alba delle prime pulsioni repubblicane in Europa fondò la Chiesa Giurisdavidica. Lo spettacolo racconta le gesta del “Messia dell’Amiata”, una figura ormai dimenticata che, nella terra aspra e rude della Maremma, fondò una comunità cristiana alternativa che amalgamava spiritualità e utopia sociale, misticismo e socialismo. Un appuntamento teatrale davvero suggestivo che parla di ideali di uguaglianza e di giustizia sociale, promosso dal Comune di Arzignano – Assessorato alla Cultura con la consulenza artistica di Theama Teatro. Ne “Il secondo figlio di Dio”, si racconta l’utopia di un visionario, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Il narratore protagonista ripercorre la storia dell’impresa di Lazzaretti, da barrocciaio a profeta, personaggio controverso, citato e studiato da Gramsci, Tolstoj, Pascoli, Lombroso e Padre Balducci; il suo sogno rivoluzionario per i tempi, culminato nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza, in un proto-socialismo ispirato alle primitive comunità cristiane. Le disuguaglianze sociali ed economiche sono cresciute a dismisura negli ultimi anni. Se per pochi la qualità della vita offre opportunità di benessere inimmaginabili, molti altri combattono – anche tra loro – per raggiungere una condizione umana appena dignitosa. Lo spettacolo in questione vuole essere un’occasione per riflettere sui valori fondamentali dell’eguaglianza e della solidarietà, ma anche sulla necessità e l’urgenza di affrontare le tante e troppe ingiustizie che scorrono di fronte ai nostri occhi, a partire da quelle più gravi, che offendono la dignità umana e toccano a fondo la nostra coscienza.

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