VICENZA – Studenti scenografi per uno spettacolo all’Astra
Sullo sfondo della Venezia del ‘700 si intrecciano le storie di due donne: Rosalba Carriera, prima pittrice donna d’Europa, virtuosa del ritratto a pastello e contesa da committenti illustri e dalle maggiori corti dell’epoca, e una ragazza senza volto che viveva con le sue compagne poco distante dalla casa di Rosalba, nell’ospedale della Pietà di Venezia, l’orfanatrofio di Stato che formava musiciste talentuose, ma senza identità poiché costrette ad esibirsi solo dietro le grate della chiesa. Due storie, due destini che si sfiorano senza mai toccarsi: Rosalba viaggiò per l’Europa dipingendo ritratti di nobili e re; e lei, una delle “putte del coro”, che tutta Europa accorreva ad ascoltare ma alle quali non era permesso oltrepassare le mura dell’istituto. A raccontare questa pagina di storia, “ARTE, CATENE E LIBERTÀ. IL SEGRETO NELLO SGUARDO”, il concerto teatrale che andrà in scena venerdì 27 aprile (ore 21) al Teatro Astra, nato dalla collaborazione tra Accademia degli Antichi, Istituto Superiore “Boscardin”, La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale e il Conservatorio “A. Pedrollo”. Protagoniste sul palco, le voci del soprano Alessandra Borin e quelle degli attori Paola Rossi e Carlo Presotto, accompagnate dalle note di Lucia Dalla Libera al violino barocco, Sofia Gonzato alla viola da gamba e Alessandro Bicego al clavicembalo, insieme agli allievi della classe di Viola da gamba del Conservatorio diretti dalla professoressa Bettina Hoffmann. Scenografie realizzate interamente dagli studenti degli indirizzi Scenografia e Figurativo del “Boscardin” sotto la guida dai docenti Maria Rita Catalano, Enrico Cavallari, Ivana Ceresa, Camilla Sala, Federico Sartori e Loris Rigon. Lo spettacolo, liberamente tratto dal romanzo della scrittrice vicentina Valentina Casarotto “Il segreto nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d’Europa” (Premio Mario Soldati 2012 e Premio Mario Luzi 2016) per l’adattamento, la sceneggiatura e la regia di Alessandra Borin, intreccia teatro e musica in un fluire narrativo in cui testo e canto assumono un carattere fortemente evocativo. Il lavoro, attraversato dall’esecuzione delle musiche di Antonio Vivaldi, è anche l’occasione per rendere omaggio, a 340 anni dalla sua nascita, al grande compositore veneziano che nel corso della sua vita insegnò anche proprio all’Ospedale della Pietà. Ma, grazie ad una storia tutta al femminile, è anche lo spunto per riflettere su temi attuali come la libertà di espressione, la condizione della donna, le lotte per la parità di genere. Un lavoro che dà voce all’arte femminile, spesso relegata sullo sfondo dagli stessi storici della materia: sotto il segno, in un caso, della libertà e, nell’altro, della segregazione. della libertà e nell’altro in una situazione di segregazione. Un contrasto netto fatto di chiaroscuri: Rosalba Carriera è luce, possibilità, espansione, coronamento di sogni; la musicista senza nome rappresenta invece la parte nascosta della società, lo sfruttamento e l’anonimato, l’arte vissuta come unico appiglio di sopravvivenza. Lo spettacolo nasce da un progetto dell’Istituto “Boscardin”, fortemente voluto dalla preside e scrittrice Maria Pia Veladiano, per la formazione degli studenti attraverso una serie di esperienze professionali da svolgersi all’interno del corso di studi. La collaborazione con Alessandra Borin risale già allo scorso anno, con l’allestimento di un concerto teatrale dedicato a “Viaggio in Italia” di Goethe, in occasione dei 230 anni dal suo passaggio a Vicenza. Come allora, anche quest’anno lo spettacolo è frutto di una lunga fase preparatoria in aula. I ragazzi hanno lavorato sul concetto di maschera e si sono esercitati al pastello, nella scultura e nel modellare materiali di vario genere: da segnalare, tra tutti, il costume di Rosalba che indosserà Paola Rossi, realizzato con fogli stampati e gentilmente offerti dalla storica Carteria Tassotti di Bassano.