THIENE – 73 anni di Calcio Robur tutti in un libro
Settantatrè anni di Calcio Robur rivivono nelle pagine dell’ultima ricerca di Gianni De Franceschi, thienese ed appassionato cultore della storia della “Conca”, il suo quartiere. Dopo i precedenti volumi “La Conca di Thiene, una storia da conservare” del 2011 e “La Conca racconta” del 2014, esce ora alle stampe, infatti, la pubblicazione intitolata “La storia della gloriosa Robur” che raccoglie con certosina cura foto, ritagli di giornali, racconti, storie e aneddoti su persone e personaggi del Calcio Robur e che sarà presentata ufficialmente alla Cittadinanza domenica 27 maggio alle 11.00 al Patronato “S. Maria Ausiliatrice” con ingresso libero. Ricchissimo di dati, il volume raccoglie ben 276 foto e 90 articoli di giornale, cita 1700 persone e ne cataloga 5100, riporta 42 profili biografici, ripercorrendo con dovizia di particolari e curiosità la storia della società giallorossa thienese, dagli esordi avvenuti nel 1945, ad oggi, e riportando i dati delle circa 250 squadre che si sono avvicendate durante le stagioni agonistiche e che l’hanno vista protagonista a livello provinciale, regionale ed interregionale. E’ una storia di sport, certamente, ma ancor più di persone (dirigenti, allenatori, volontari e sponsor) che con grande disponibilità ed entusiasmo hanno dedicato energie per realizzare obiettivi comuni, che hanno permesso a tantissimi ragazzi di giocare e divertirsi in un ambente sano e tranquillo. “Per me che sono nato e che ho vissuto la prima parte della mia vita in Conca, – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – la “Robur”, accanto al Patronato Maria Ausiliatrice, è stata, soprattutto fino all’età dell’adolescenza, la mia seconda casa. Allora “Robur” era soprattutto sinonimo di calcio, ma non solo. Fin dall’inizio e soprattutto dopo la realizzazione nel 1968 del “palazzetto Robur”, voluto con caparbietà e grandi sacrifici dal compianto don Luigi Rossato, altro educatore al quale deve riconoscenza un’intera generazione di ragazzi, la “Robur”, come società polisportiva, ha visto e ospitato anche varie altre discipline. La “Robur” è una presenza importante non solo sul piano sportivo ma anche su quello educativo. Ringrazio quindi Gianni De Franceschi per l’attenzione e l’impegno divulgativo che ha voluto riservare a questa realtà”. “E’ una storia che racconta lo sport visto e vissuto nel suo significato più profondo – spiega l’Assessore allo Sport, Giampi Michelusi – senza violenze e opportunismi, senza ansie agonistiche, solamente con il desiderio di educare e divertire secondo i principi di lealtà, impegno, caparbietà e rispetto. Valori considerati oggi volte superati o che sono stati snaturati dallo shock culturale introdotto dal mondo virtuale in cui viviamo oggi”. “E’ stata un’esperienza affascinante – racconta l’autore, Gianni De Franceschi – perché la ricerca ha fatto emergere emozioni e ricordi, affioranti da una storia agonistica e ancor più umana che andava doverosamente salvata dall’oblio e trasmessa alle nuove generazioni. Un lavoro non facile, che ha richiesto la ricostruzione di dati e nomi raccolti attraverso una ricerca minuziosa”. “La Robur Calcio – precisa don Antonio Guarise – dall’immediato dopo guerra ha permesso di aggregare generazioni di ragazzi, giovani e adulti in un’intensa e vivace passione calcistica nonché in una generosa collaborazione nello spirito di Volontariato. Il volume è anche un tributo di riconoscenza a quanti hanno contribuito a consolidare lo “spirito concato” che ancor oggi genera orgoglioso senso di appartenenza e produce diffusa e larga partecipazione ai vissuti concati nella logica del servizio al bene comune”. “Essere Presidente da un decennio del Calcio Robur è un grande onore – dichiara il Presidente della società sportiva, Armando Brazzale – perché so che i suoi trascorsi sono di alto livello. Oggi i ragazzi che praticano il calcio sono generalmente diminuiti rispetto al passato. Insieme ai dirigenti attuali il nostro impegno è a portare avanti quest’importante storia iniziata oltre settant’anni fa”.
Sorta nel 1945 all’interno dell’oratorio S. Antonio nel quartiere popolare della Conca a sud di Thiene da un’idea di un gruppo di giovani appassionati coadiuvati dall’allora parroco, don Pietro Bonato, l’obiettivo era dare attraverso il calcio una formazione sana e tranquilla ai ragazzi che uscivano dalla sciagura della tragedia della seconda guerra mondiale. Priva di concreti aiuti finanziari, fin da subito la Robur si è retta sul volontariato. Sorretta da coraggio e entusiasmo, negli anni la Polisportiva Robur si è ampliata, inserendo al suo interno varie discipline e ottenendo grandi successi. Nel 1968 un evento fondamentale per la società è stata la costruzione del Palazzetto dello Sport Robur. Considerevole sviluppo ha avuto l’Hockey a rotelle, sorto nel 1968, che ha saputo imporsi a livello nazionale vincendo la Coppa Italia. Sempre nel 1968 nasce anche la disciplina del Pattinaggio Artistico a rotelle, affiancata poi dalla Pallacanestro femminile, dal Judo, dall’Atletica Leggera, dal Calcio Femminile e dalla Pallavolo. La pubblicazione, che gode del patrocinio del Comune, è disponibile nelle librerie ed edicole della città.