A Gambellara la vendemmia di Davide Vignato inizia con un doppio brindisi
E’ iniziata con un doppio brindisi la vendemmia dell’azienda agricola Davide Vignato a Gambellara. Nei giorni in cui ha cominciato a raccogliere i primi grappoli maturi tra i filari di Garganega e Durella, la cantina vicentina ha ricevuto due importanti riconoscimenti per i suoi vini vulcanici, i primi a essere certificati biologici all’interno della Doc Gambellara già diversi anni fa.
Il primo è la Golden Star assegnata dalla giuria della guida “Vinibuoni d’Italia” del Touring Club Italiano al Gambellara Classico Doc “El Gian” 2017. Tra gli oltre 26.000 campioni provenienti da tutte le regioni italiane e assaggiati alla cieca (con etichetta coperta) dalle commissioni di valutazione, il vino di Davide Vignato è stato premiato con il riconoscimento attribuito alle bottiglie che meglio rappresentano il legame tra vitigno e territorio di appartenenza esprimendo nel calice eleganza, equilibrio e massima piacevolezza di beva.
“Fare vini in grado di rispecchiare fedelmente il territorio, che siano unici e non riproducibili in altri luoghi è da sempre la mia missione principale” spiega Davide Vignato. “Questo premio è la conferma che il lavoro portato avanti in questi anni con la ricerca della massima qualità e la valorizzazione dell’identità vulcanica del nostro territorio è utile innanzitutto a far conoscere a un numero sempre più ampio di persone la zona enologica di Gambellara, facendone apprezzare le caratteristiche distintive e i vini eleganti e fortemente minerali”.
Un secondo riconoscimento è arrivato dalla rivista “ORA Cucina”, che ogni mese seleziona una cantina italiana per raccontare un angolo affascinante del Bel Paese attraverso i suoi vini più rappresentativi abbinati ai sapori tipici. Nel numero di settembre in edicola da domenica scorsa un ampio servizio racconta il territorio di Gambellara attraverso la storia e i vini della cantina Davide Vignato. “In un’epoca in cui si può riprodurre quasi tutto in pochi secondi, l’identità di un luogo rimane tra i pochi elementi di verità e bellezza al riparo da violazioni di copyright” si legge nell’articolo. A riprova di questo teorema è portata proprio Gambellara, “piccolo comune vicentino dove i suoli di origine vulcanica regalano al calice sfumature ed emozioni non replicabili altrove”.