A Santorso 60 ospedalieri in sorveglianza domiciliare
60 ospedalieri di Santorso dovranno rimanere in isolamento domiciliare. Questo perché un tampone effettuato su un uomo di 60 anni ricoverato dal 13 febbraio nel reparto di Neurologia è risultato positivo al test del coronavirus.
Il provvedimento a seguito dei
contatti con un paziente ricoverato nei giorni scorsi per altra patologia e
risultato oggi positivo al tampone. Tutti gli operatori risultano asintomatici.
L’attività sanitaria è in fase di rimodulazione per dare priorità
all’assistenza ai degenti e alla gestione delle emergenze. Solo 4 gli altri degenti
venuti a contatto con il paziente, tutti asintomatici
Il tampone effettuato su un paziente ricoverato dal 13 febbraio nella Neurologia di Santorso per altra patologia è risultato positivo al coronavirus: in attesa della conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, la Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana a scopo precauzionale ha disposto la sorveglianza domiciliare per circa 60 operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici) venuti a contatto con lui. Tutti al momento risultano asintomatici. La sorveglianza è stata estesa anche a 4 degenti con cui il paziente ha condiviso la stanza negli ultimi giorni, anch’essi asintomatici.
Il paziente, maschio, di circa 60 anni, residente in Lombardia e domiciliato nel Vicentino, è stabile ed già stato trasferito all’ospedale Negrar di Verona. Le indagini epidemiologiche sono in corso ma la fonte del contagio pare essere il cluster già noto in Lombardia.
Alla luce della temporanea carenza di personale venutasi a creare, la Direzione sta rimodulando le attività al fine di garantire l’assistenza ai degenti e la gestione delle urgenze, con la possibilità di rimandare prestazioni non urgenti e con l’eventuale supporto degli ospedali limitrofi.