19 Novembre 2024 - 15.21

A Vicenza Bilancio comunale ostaggio dei tagli da Roma

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È stata presentata questa mattina, a palazzo Trissino, dal sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, e dalla vicesindaca e assessora con delega al bilancio Isabella Sala, la proposta di bilancio di previsione 2025. Restano le grandi difficoltà già riscontrate nei mesi scorsi, relative ai tagli statali che penalizzano i Comuni, con le inevitabili difficoltà a reperire i fondi necessari per mantenere i servizi, riuscendo nel contempo a non gravare sulle spalle delle cittadine e dei cittadini.

Nonostante i tagli, resta significativa la voce di bilancio dedicata agli investimenti: per il 2025 sono programmati 32.795.000 euro di fondi stanziati, di cui 28.096.000 euro dedicati alle opere pubbliche, fra cui il primo stralcio della nuova Biblioteca Bertoliana di 7.500.000 euro e l’ormai imminente apertura della nuova Ala Roi a Palazzo Chiericati. Gli investimenti previsti nel triennio, vedono anche importi per 12.591.000 euro, nel 2026, e 17.341.000 euro, nel 2027.

«Con grandissime difficoltà siamo riusciti a non alzare l’Imu e l’Irpef – le parole del sindaco Possamai – perché come amministratori vogliamo migliorare le condizioni di vita dei nostri cittadini senza ricorrere all’aumento delle tasse. Questo però risulta sempre più difficile e complicato a causa dei continui tagli statali che riducono, come noto, le risorse di parte corrente. Un problema che grava su tutti i Comuni italiani che, come noi, faticano oggi a chiudere i bilanci. Non è nostra intenzione tagliare i servizi ai cittadini, ma sostenere il peso di questi tagli sta diventando veramente impossibile. Come dimostrano i numeri, il Comune di Vicenza è virtuoso: sta però diventando sempre più difficile far fronte anche alle sole spese obbligatorie. La coperta è sempre più corta e il Governo deve ascoltare le esigenze dei Comuni».

Concetti ribaditi dalla vicensindaca, che è entrata nel dettaglio della proposta di bilancio, delineando il quadro complessivo della manovra: «Lo scorso anno, nel nostro primo bilancio di mandato – spiega l’assessora Sala – il sindaco aveva definito un “piccolo miracolo” non aumentare le imposte comunali e aveva aggiunto che, salvo un’inversione di tendenza da parte di Stato e Regione sui tagli ai trasferimenti, sarebbe stato difficile ripeterlo. Non solo non abbiamo avuto inversione di tendenza, ma abbiamo ricevuto dalla legge di bilancio in corso di approvazione un’ulteriore diminuzione di spesa corrente di 300.000 euro l’anno, sempre a valere sulla parte corrente, dove il piatto piange, da accantonare per investimenti e quindi non utilizzabile per i bisogni quotidiani di una città: servizi per minori, anziani, per le scuole, per la manutenzione ordinaria degli edifici e delle strade. Abbiamo inoltre la necessità di accantonare denari per rinnovi contrattuali che giustamente devono adeguare gli stipendi del personale dipendente al costo della vita. Parliamo di un ammanco al bilancio, nei prossimi 3 anni, di oltre 12 milioni. Siamo in enorme difficoltà e abbiamo fatto una grande fatica a far quadrare il bilancio di previsione per il prossimo anno. Lo facciamo con la fotografia di oggi, sapendo che, con tutta probabilità, ci saranno nuove situazioni che avranno necessità di ulteriori stanziamenti in corso d’anno: parliamo di minori allontanati dalle famiglie, donne che subiscono violenza, anziani che hanno necessità di assistenza a domicilio e che non riescono a pagare la retta in casa di riposo. In questa situazione tragica abbiamo contenuto il più possibile le spese, iniziando una revisione che proseguiremo nel 2025. È stata modificata l’imposta di soggiorno, per adeguarla alle mutate condizioni di mercato in linea con gli altri Comuni del Veneto. Vedremo a inizio 2025, con una ulteriore manovra importante di spending review interna, se riusciremo a non aumentare i tributi locali, per contribuire a una città che non vuole arretrare sui servizi, in particolare per chi ha più bisogno».

La giunta ha dunque consegnato ai consiglieri comunali la proposta di bilancio di previsione 2025 (col triennale ‘26 e ‘27), con 20 giorni di tempo ora per l’analisi e le commissioni che approfondiranno le voci in entrata e uscita. «È un urlo di dolore e di allarme quello che viene da tutti i Comuni di Italia, città metropolitane come piccoli Comuni e realtà come le città capoluogo – ha aggiunto Sala presentando il quadro di entrate e spese correnti – con l’aggravante che stanziamenti aggiuntivi per i minori, 100 milioni del governo per l’intero Paese, sono certamente insufficienti per l’aumento dei casi e non sono nemmeno rivolti a città come la nostra, in cui investiamo moltissimo per cercare di impedire i decreti di allontanamento dalle famiglie, con oltre 1,3 milioni l’anno dedicati in bilancio».

Il taglio complessivo per i Comuni ammonterà a 12 milioni in 3 anni, «fra mancati trasferimenti e aumenti contrattuali. Tutti i tagli che, occorre ricordare, gravano sulla parte corrente del bilancio, ovvero sulla gestione quotidiana dei servizi pubblici. I contratti giustamente si adeguano al costo della vita: i contratti pubblici per cui vanno accantonate le risorse e, di recente, quelli delle cooperative che forniscono i servizi in modo sussidiario per i Comuni. Sono tutti costi essenziali per le persone che non vengono compensati da trasferimenti dello Stato, che anzi subiscono tagli, per noi di 800.000 euro l’anno. Significa che la coperta ormai è corta, anzi abbiamo mani e piedi al freddo, non ce la facciamo più, Se aumentano i costi, il rischio è proprio il taglio dei servizi per i cittadini e le cittadine, che non vogliamo».

L’assessora spiega le manovre sulle entrate: «Rispetto all’Imu confermiamo la manovra molto apprezzata dello scorso anno che ha portato da 0,84 a 0,48 l’aliquota delle case affittate per almeno 9 mesi a studenti, con l’obiettivo di sostenere una città sempre più a misura di universitari, così come l’agevolazione per giovani imprenditori under 36 (sono passati lo scorso anno a 0,48 anche gli uffici). Confermiamo la nuova fattispecie per alloggi sociali di Iacp o Erp in assegnazione (aliquota a 0,40) e l’esenzione totale per gli alloggi dati in comodato gratuito al Comune. Per quanto riguarda le nuove agevolazioni, aggiungiamo alcune possibilità consentite nell’ambito del nuovo decreto ministeriale che fissa per la prima volta una griglia in cui i Comuni devono fare rientrare le casistiche, ovviando alle situazioni degli anni trascorsi in cui le amministrazioni mostravano una grande creatività nel proporre le agevolazioni più svariate. Il riordino è stato chiesto per una semplificazione amministrativa. Allo stesso tempo, non consente purtroppo più alcune agevolazioni che il Comune di Vicenza aveva portato avanti, come una riduzione Imu per le ville e i palazzi di pregio aperti al pubblico».

Le nuove agevolazioni puntano a sostenere le attività del territorio. Viene inserita una nuova agevolazione «per chi dia in comodato a Enti del Terzo Settore i propri negozi, per contrastare il tema delle “serrande abbassate”, nella speranza che si riaccendano punti luce in città, portando creatività e solidarietà, e che questo consenta di alzare l’attenzione su una città di una bellezza unica, che soffre come tutte per il cambiamento nelle abitudini di acquisto e consumo, e che sta investendo nella sua vocazione turistica e culturale. Lo stesso principio è nell’agevolazione con lo 0,60 per cento per le Botteghe Storiche, anche questo un segno che intende riconoscere il valore della tradizione e del lavoro. Un’altra agevolazione con lo 0,60 per cento riguarderà le attività di impresa avviate nella forma di persone giuridiche costituite da non più di sei mesi in unità di categoria A/10, C1 e C3, ovvero uffici, negozi e botteghe, incentivo alla occupazione di negozi sfitti».

Sempre dal lato delle entrate, «aumentiamo l’imposta di soggiorno, che andava attualizzata ai cambiamenti intervenuti in questi anni. Abbiamo aumentato le diverse tipologie, mantenendo la agevolazioni per i gruppi, diversificando il contributo per le locazioni turistiche (3,5 euro), cresciute esponenzialmente in questi anni, e segmentando le altre tipologie extra-alberghiere».

Restando sul tema relativo alle entrate, il Comune deve registrare una minore entrata prevista sugli introiti della sosta di circa 400.000 euro, dovuto a una rivalutazione degli stalli da contratto in essere.

«Continueremo in maniera ferma e decisa con la lotta all’evasione, che ha dato quest’anno ottimi risultati, anche grazie al rinnovo recente del protocollo di collaborazione con la Guardia di Finanza. Dalle multe non riscosse, ai tributi quali Imu e imposta di soggiorno, al canone unico, alle mense scolastiche, vogliamo ribadire con forza un tema di equità. Lo dobbiamo alla grande maggioranza di cittadine e le cittadine, singoli e imprese, che sono molto regolari e corretti nel versare quanto dovuto, sapendo che così chiede la legge e che quanto introitato dal Comune è necessario per tutti i servizi di cui beneficia la collettività».

Per compensare le ulteriori spese richieste per far funzionare correttamente i servizi, ad esempio, servizi sociali, sportivi, di manutenzione delle strade, e le mancate entrate sui trasferimenti, la manovra di bilancio recupera risorse dalla lotta all’evasione (confermata a livelli superiori rispetto agli anni passati, per una cifra pari a 1.950.000 mila euro), nonché da una mappatura reale del territorio degli impianti pubblicitari e delle occupazioni del suolo pubblico, senza aumento dei canoni e senza aumento delle aliquote. «Le maggiori entrate non verranno destinate a quanto avremmo voluto fare di innovativo, o ad aumentare i servizi, ma risultano necessarie per garantire la copertura finanziaria agli aumenti inflattivi dei costi e della spese del personale».

Le maggiori risorse reperite si sono rese necessarie per l’aumento di costi nel sociale per oltre un milione tra minori, donne vittime di violenza, emergenza abitativa e anziani inseriti in strutture sociosanitarie, per l’aumento dei costi delle mense scolastiche, e per la guardiania dei musei.

«Agli stanziamenti del bilancio, si aggiungeranno a breve i fondi provenienti dall’ultimo assestamento di bilancio, che consentirà di implementare alcuni progetti di mandato, quali la presenza della figura di un Energy Manager per l’efficientamento degli stabili comunali».

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