Accordo per la mensa universitaria provvisoria di Vicenza: sarà aperta nella primavera del 2024
Sarà collocata in viale Trissino, a poche centinaia di metri dalle sedi universitarie di viale Margherita
e stradella San Nicola. La Fondazione coordinerà anche i lavori di ristrutturazione e adeguamento
È stata firmato oggi il contratto con il quale la Fondazione Studi Universitari di Vicenza affitta, in viale Trissino, i locali all’interno dei quali sarà collocata la futura mensa universitaria che sarà utilizzata dagli studenti nei prossimi anni, in attesa che venga concluso l’iter per la realizzazione della futura e definitiva mensa universitaria.
I locali scelti ospitano attualmente un supermercato, pertanto necessitano di una serie di opere di riqualificazione e adeguamento, per le quali la Fondazione Studi Universitari di Vicenza seguirà i lavori come capofila di tutti i soggetti coinvolti.
Lavori che saranno eseguiti con una tempistica serrata: il bando per il loro affidamento sarà pubblicato nelle prime settimane del nuovo anno, con l’obiettivo di rendere la mensa utilizzabile già entro la primavera.
La superficie disponibile consentirà di ricavare circa 200 posti a sedere, oltre agli spazi dedicati alla cucina e agli altri locali di servizio.
Il tutto in una posizione strategica, a circa 500 metri sia dal polo universitario di viale Margherita sia dalla sede di stradella San Nicola.
«Riadattare in mensa i locali di un supermercato non è un’operazione banale e implica un investimento non trascurabile, ma come Fondazione abbiamo voluto accelerare su questo progetto per arrivare ad un punto fermo e dare una certezza agli studenti – sottolinea il presidente Adamo Dalla Fontana -. Naturalmente l’operazione è condivisa con gli Atenei e con gli ESU di Padova, Verona e Venezia».
La nuova mensa sarà a disposizione di tutti gli studenti dei corsi di laurea con sede a Vicenza organizzati da Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Verona e Università Iuav di Venezia, con la capacità di somministrare oltre 200 pasti per turno, più che sufficienti per coprire le richieste.