Acqua alta e Coronavirus “rovinano” il Carnevale a Venezia: disdette e alberghi deserti
Alberghi semideserti a Venezia, disdette continue a pochi giorni dall’avvio del Carnevale, un periodo in cui, più degli altri, dovrebbe essere particolarmente felice per l’ospitalità turistica. “Ma non è colpa del coronavirus e della psicosi che l’accompagna – osserva Claudio Scarpa, presidente degli albergatori di Venezia -: la responsabilità è della pubblicità negativa fatta dalla stampa estera scrivendo dell’acqua alta, facendo palesare che qui c’è stato una sorta di tsunami”.
Da qui una discesa preoccupante delle prenotazioni che è partita, appunto, il 12 novembre 2019 con quell’eccezionale marea che ha stravolto la città lagunare, la cui onda lunga è proseguita fino ad oggi e a cui, come la legge di Murphy, si è aggiunta la piaga del coronavirus con conseguenti altre contrazioni importanti di prenotazioni. “Che rischia di aggravare – sentenzia Scarpa – una crisi già in atto”. (ANSA).