4 Novembre 2013 - 9.26

Addio a Gianni Ferrio

ferrio gianni

Per noi, il ricordo dello scrittore vicentino Stefano Ferrio, nipote del maestro.

Uno degli ultimi ricordi pubblici che riguardano il maestro Gianni Ferrio, scomparso una settimana fa, risale alla sua ultima partecipazione al festival di Sanremo.

E’ il 2007 quando il direttore d’orchestra, nato a Vicenza nel 1924, a 80 anni suonati torna nella città dei fiori, dove ha diretto l’orchestra nei festival del 1959 e 1962. Quasi mezzo secolo dopo, l’occasione è data dalla canzone composta per l’amico Johnny Dorelli, “Meglio così”. Con parole scritte da un altro grande amico, che si chiama Giorgio Calabrese.

Quando, la sera della vigilia, è il momento di provare il pezzo, il maestro Ferrio stupisce tutti i presenti all’Ariston, chiedendo esecuzioni separate per le varie sezioni della grande orchestra: archi, fiati, legni, percussioni. Scrosciano applausi all’Ariston, dettati dalla commozione per un’epoca che sta scomparendo davanti agli occhi dei presenti. Un’epoca fatta di musica concepita e vissuta come alto artigianato, piacere della disciplina, liturgia di libertà.

http://www.youtube.com/watch?v=wrlew2G6nvA

Io quel giorno all’Ariston non c’ero, eppure ho l’impressione di esserci davvero stato, tanto commossa e “vera” risulta, nei racconti, quest’immagine di mio zio Gianni. Così me la tengo stretta in un mondo dove, fra reality show ed emozioni virtuali, si trova sempre meno posto per suoni intimamente provati e vissuti, prima di essere eseguiti in pubblico.

E’ di certo sciocca ogni presunta scala di valori con cui dare fiato a una Nostalgia capace di farci dire che era tanto meglio ai tempi di Gianni Ferrio, quando due note di sax soprano riempivano i cuori più di un’intera serata di X-Factor.

Trovo molto più interessante, nonché utile, per l’esistenza mia e dei miei simili, rivelare che il musicista autore di “Parole parole” e “Piccolissima serenata” poteva fare anche l’alba con i suoi orchestrali, pur di fissare il tempo di un attacco, o il suono giusto di un assolo.

http://www.youtube.com/watch?v=Mb998U3q83c

Sono ricordi adatti al silenzio della notte, quando finalmente è tutto spento.

Tranne l’anima.

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