AGSM-AIM: Le impronte digitali del golpe da operetta
Oltre tre ore di riunione. Tanto sarebbe durato il confronto andato in scena ieri a Verona tra il sindaco, Damiano Tommasi, e i nominati scaligeri nella Holding AGSM-AIM, Stefano Casali, Presidente di area FdI, Stefano Quaglino, Consigliere Delegato e Francesca Vanzo, area Lega. Al centro della discussione la vicenda Compago, che ha portato alla revoca delle deleghe operative a Quaglino, scelta sostenuta unanimamente dal CdA e dal Collegio sindacale ma su cui sembra non esserci stata la condivisione con Tommasi. E pare che sia proprio su questo che sia partita la reazione del Primo Cittadino di Verona, che avrebbe rilevato l’irritualità dell’azione del Cda nei confronti del top manager, secondo fonti non ufficiali starebbe pensando alla sostituzione dei nominati veronesi ma la strada è, da quel versante, piuttosto in salita perchè per un’eventuale revoca il sindaco avrebbe bisogno anche del voto del suo omologo vicentino, considerato che serve una percentuale ben oltre la quota del 62% scaligero per mandare a casa i nominati di Sboarina.
Quindi niente spoil system senza l’ok di Rucco.
Altro capitolo riguarda la relazione degli advisor scelti dalla Holding per valutare la congruità del prezzo delle quote di Compago (circa 60 milioni di euro complessivi con una prima tranche di 7), ma anche una complicata verifica sulle procedure di acquisizione sia dal punto di vista civilistico che penalistico.
Di fatto l’azione messa in campo dal Cda guidato da Casali ha commissariato e avviato una verifica sull’operato di Quaglino. La relazione degli advisor Stefano Ambrosini e Giovanni Caruso non è però ancora arrivata e Tommasi più di tutti attende il responso degli esperti. Insomma il duello tra Presidente e Consigliere Delegato continua e la svolta possibile arriverà solo con la consegna del lavoro degli advisor, che sembra non abbiano la stessa fretta dei veronesi.
Nel frattempo oggi è arrivato nelle redazioni di Vicenza e Verona uno strano stop & go dall’Ufficio Stampa di AGSM-AIM, prima vengono convocati i giornalisti per un sopralluogo a Cà del Bue con il CdA sia della Holding che della partecipata Power, poche ore dopo lo stesso Ufficio Stampa annulla l’invito alle testate di informazione dichiarando che si tratta di un incontro riservato, quindi senza giornalisti. Secondo fonti interne l’invito sarebbe stato deciso da Casali, poi è arrivata una manina che lo ha fatto ripensare. Se questa manina ha la targa di Vicenza o di Verona non lo sappiamo, ma le impronte digitali sono quelle di un golpe da operetta.