31 Marzo 2022 - 15.56

Al San Bassiano intervento all’avanguardia nel reparto Gastroenterologia

Il primo intervento è stato eseguito con successo nei giorni scorsi dall’U.O.C. di Gastroenterologia, utilizzando una metodica mininvasiva di nuova concezione

Continua l’impegno degli specialisti del San Bassiano per utilizzare metodiche sempre più innovative, nelle quali naturalmente il filo conduttore è l’adozione di approcci sempre meno invasivi. L’ultima novità in questo senso riguarda la Gastroenterologia, dove l’equipe diretta dal dott. Pierenrico Lecis ha svolto per la prima volta all’ospedale di Bassano una “resezione endoscopica a tutto spessore”, meglio nota come Full-Thickness Resection Device (FTRD).

Con questa tecnica è possibile asportate piccole lesioni neoplastiche e preneoplastiche dell’apparato digerente, non asportabili con le tradizionali tecniche di endoscopia interventistica, e per le quali dunque normalmente si ricorre ad un intervento chirurgico.

Rispetto a quest’ultimo, i vantaggi per i pazienti sono evidenti, come sottolinea il dott. Lecis: «Anche se l’intervento chirurgico di tipo convenzionale viene svolto in laparoscopia, comporta comunque una degenza più lunga e una ripresa più lenta, perché la procedura prevede il taglio di un pezzo della parete dell’intestino che viene poi ricucita. Con la tecnica FTRD invece riusciamo a tagliare i tessuti con estrema precisione, rimuovendo solo la lesione ma lasciando intatta la parete dell’intestino. E il tutto può essere svolto addirittura in day hospital e con una ripresa praticamente immediata. In definitiva riusciamo ad ampliare ulteriormente l’ambito di utilizzo delle metodiche mininvasive, anche dove fino a ieri non era possibile».

A spiegare i dettagli della nuova procedura è sempre il dott. Lecis: «L’accesso è sempre per via endoscopica, dunque senza la necessità di praticare alcuna incisione, e viene utilizzato un endoscopio standard, al quale viene però applicato un accessorio specifico: un cappuccio di plastica attraverso il quale viene “risucchiata” la porzione di intestino nella quale è collocata la lesione, che viene tagliata senza andare a lesionare la parete intestinale. A quel punto quest’ultima viene rilasciata, senza danni al tessuto sano».

La procedura avviene in sedazione cosciente e garantisce la massima efficacia: «L’utilizzo della metodica FTRD – spiega ancora il dott. Lecis riferendosi al primo caso trattato, un paziente di 68 anni residente nel Bassanese – ha permesso la rimozione completa della lesione, compresa la cicatrice di una pregressa polipectomia, asportando tutta la parete intestinale sede della lesione e chiudendo contestualmente la base con una clip metallica per via endoscopica, proteggendo la parete dal rischio di perforazione. La procedura è stata eseguita in sedazione cosciente, ben tollerata dal paziente, e senza complicanze; l’esame istologico ha confermato quindi l’asportazione completa della lesione e dunque la radicalità dell’intervento con efficacia sovrapponibile all’intervento chirurgico».

«L’introduzione di questa nuova procedura – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza – conferma lo status del San Bassiano come ospedale fortemente innovativo, non solo nelle tecnologie disponibili, ma anche nelle metodiche, grazie alla competenza e all’esperienza del nostro staff di specialisti, ma anche al loro impegno continuo verso la ricerca di nuove soluzioni, nell’ottica di garantire ai nostri pazienti sempre il migliore approccio terapeutico possibile».

Un impegno continuo per l’innovazione che è sottolineato anche dal dott. Antonio Di Caprio, Direttore Sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana: «Sicuramente negli ultimi anni l’endoscopia digestiva ha compiuto grandi progressi, affiancando e aiutando la chirurgia nella risoluzione di tutta una serie di problematiche. Al San Bassiano in particolare questo è favorito anche dalla presenza di una sala operatoria multidisciplinare, quale è la sala Ibrida, nella quale lavorano in stretta collaborazione chirurghi vascolari, chirurghi, radiologi, anestesisti ed anche gastroenterologi endoscopisti. Questa vicinanza e collaborazione continua favorisce lo sviluppo sempre più avanzato di approcci interventistici mini-invasivi, con un miglioramento dell’efficacia terapeutica».

Va ricordato che l’introduzione della metodica FTRD rappresenta un’ulteriore evoluzione di un percorso già iniziato da tempo nell’ambito dell’endoscopia digestiva, anche al San Bassiano, che negli ultimi anni, pur mantenendo il suo ruolo diagnostico, ha incrementato sempre di più la sua capacità operativa con l’introduzione di metodiche interventistiche mini-invasive che hanno permesso la soluzione di alcune problematiche che altrimenti avrebbero richiesto un intervento chirurgico.

Questo anche in considera dell’introduzione dello screening per il cancro del colon retto, che ha portato ad un incremento degli esami di secondo livello per la ricerca delle lesioni preneoplastiche e la loro asportazione nel corso della colonscopia, con una significativa riduzione della incidenza del tumore del colon. Proprio la presenza di queste lesioni preneoplastiche, note con il nome di polipi intestinali, ha portato allo sviluppo di metodiche di asportazione mininvasiva – come la FTRD, appunto – che permettono di evitare, in casi selezionati, la necessità di intervento chirurgico.

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