18 Febbraio 2025 - 9.01

Al Verdi di Lonigo “Il Fu Mattia Pascal”

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Luigi Pirandello è il più classico tra gli autori italiani del secolo scorso, ma guai a pensare che possa risentire di una qualche stanchezza. La dimostrazione potrà essere offerta venerdì 21 febbraio, alle ore 21, dove il Teatro Comunale “G.Verdi”di Lonigo accoglierà Il Fu Mattia Pascal, con la regia di Marco Tullio Giordana. Un tutto esaurito che si annuncia trionfale.

A vestire questa “farsa trascendentale” retta sull’assurdo, sarà sul palco Geppi Gleijeses, che con Giordana condivide l’adattamento del testo di Pirandello. Un uomo creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” s’accorge che non può essere riammesso nella società e nella famiglia, perché per tutti egli è morto davvero.”Quale prova più scintillante del sentimento del contrario?” osserva Gleijeses, “Disonestà e purezza, vita-morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive. E dentro una tessitura umoristica, elementi riflessivi e irrazionali sconvolgono quella quarta parete, che nel teatro come nel romanzo dovrebbe essere protezione d’impersonalità, come se l’autore stesso e il pubblico non esistessero. Il significato che “Il fu Mattia Pascal” assume nello sviluppo dell’opera pirandelliana è ben lontano dall’essere riconosciuto ancor oggi pienamente, pur trattandosi di un’opera che ebbe grande fortuna. E, incredibilmente, pur nascendo come romanzo (e che romanzo!) è uno dei titoli teatrali pirandelliani di maggior successo, se non quello di maggior “chiamata”. È una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo. “Il malinconico essere moderno, dall’occhio strabico, l’osservatore della vita, volta a volta cinico, amaro, melanconico, sentimentale” (Antonio Gramsci). Mattia dice di sé “ero inetto a tutto”, mirabile esemplare italiano di questa generazione d’inetti, di uomini senza qualità, come Zeno Cosini di Italo Svevo.”

“Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904”, spiega il regista Marco Tullio Giordana, “è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità con Wilde, Dostojevski, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov che lo considerava «di una noia mortale». In realtà nel romanzo seminale di Pirandello le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena, e lo spazio/tempo dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per la scena una chiave non realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch’esso agli inizi del secolo breve”.

Il Cartellone 2024-2025 è sostenuto da Autovega, Rino Mastrotto Group, Fondazione Farmacia Miotti, FIS- Fabbrica Italiana Sintetici, Villa Pisani Bonetti, con l’Amministrazione Comunale di Lonigo, oltre a quanti hanno sosterranno le singole iniziative e rassegne, e la collaborazione con lo IAT di Lonigo, la Pro Loco di Lonigo e con la Provincia di Vicenza.

I BIGLIETTI PER LO SPETTACOLO SONO ESAURITI. Spettacolo in abbonamento della durata di 120 minuti, in due atti. Per l’acquisto degli accessi a tutti gli spettacoli è possibile rivolgersi alla Biglietteria del Teatro: lunedì e sabato mattina dalle 10.30 alle 13.00, mercoledì pomeriggio dalle 16.00 – 18.30. La sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20, l’acquisto è possibile presso la Biglietteria. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it  

Per informazioni, telefonare al numero 0444 835010, negli orari della biglietteria.

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