Alla scoperta delle incredibili mamme del mondo animale
di Anna Roscini
La festa della mamma si avvicina: l’8 maggio è un’occasione per celebrare l’amore che ogni giorno le mamme donano ai figli. Anche nel mondo animale, le mamme ricoprono un ruolo molto importante: si prendono cura e fanno crescere i cuccioli cercando di proteggerli al meglio dalle minacce esterne. Sono tante le specie che stringono un legame forte e duraturo con i piccoli: c’è chi cresce i figli in autonomia, chi lo fa in coppia e chi invece può contare sul sostegno del gruppo. Andiamo a scoprire le fantastiche mamme del mondo animale!
Oranghi, orsi polari, ghepardi, orche, polpi e panda giganti: le mamme più indipendenti e premurose
Gli oranghi sono animali piuttosto solitari, ma non quando si tratta del rapporto tra madre e figlio. Nei primi due anni di vita, i piccoli di orango vivono in simbiosi con la mamma che non li abbandonerà fino all’età di sei o sette anni. A questo punto i cuccioli saranno capaci di procurarsi il cibo in autonomia, ma non si dimenticheranno della madre: alcuni torneranno a farle visita fino all’età di 15 o 16 anni. Anche l’orso polare è un tipo piuttosto solitario, tranne nei periodi di accoppiamento e di allevamento dei cuccioli. Le mamme orso sono molto attente e stanno accanto ai piccoli fino all’età di due anni: i cuccioli lasceranno la tana con l’arrivo della primavera e apprenderanno dalla mamma tutti i segreti del mondo esterno. Anche le mamme di panda gigante accudiscono i piccoli per più di 18 mesi, mentre gli altri adulti passano tempo in compagnia dei simili solo durante la stagione riproduttiva. Senza dimenticare le mamme più veloci del mondo: i cuccioli di ghepardo lasceranno la madre solo a 18 mesi, dopo avere appreso dalla stessa tutte le tecniche di sopravvivenza e i pericoli da cui fuggire. Anche le orche non amano staccarsi dalla prole: basti pensare che i piccoli d’orca si lasciano aiutare nella ricerca di cibo dalle mamme anche quando sono adulti e indipendenti. Senza dimenticare la femmina di polpo gigante che a volte arriva a sacrificarsi per la nascita dei piccoli polpi. Dopo avere deposto le uova nella tana, la futura mamma aspetta immobile la schiusa per cinque mesi senza mai spostarsi nemmeno per nutrirsi. Nell’arduo compito di proteggere la tana e ossigenare le uova, alcune mamme polpo perdono fino a un terzo del loro peso.
Pinguino imperatore e lupi, quando i figli si crescono in coppia
Esistono specie in cui il legame di coppia è fondamentale per la crescita dei cuccioli: è questo il caso dei pinguini imperatori. La mamma, dopo avere depositato l’uovo, lascia che sia il papà a proteggerlo dal freddo e dai pericoli mentre se ne va a pesca per nutrirsi e rinvigorirsi. Non appena nato, la mamma svolge un ruolo fondamentale: si occupa di rigurgitare il cibo per nutrire il pulcino. A questo punto è sempre la mamma che tiene il piccolo nella tasca ventrale per scaldarlo, mentre il padre cerca di recuperare le energie. Anche nei lupi il papà si prende cura della mamma mentre allatta i piccoli durante le prime settimane di vita. Il padre lupo si allontana dalla tana solo per procurare il cibo per la compagna.
Elefanti: l’unione fa la forza
Quella degli elefanti è una società matriarcale: tutte le femmine del gruppo contribuiscono alla crescita e alla difesa dei più piccoli. Le mamme ricevono quindi una mano da tutto il gruppo: le femmine più anziane, per esempio, danno l’andatura, così che gli elefantini non rimangano mai indietro. Oltre che dalla mamma, i cuccioli di elefante impareranno dalle tante nonne, zie, cugine e sorelle ad alimentarsi e difendersi dai pericoli. Le femmine rimarranno tutta la vita con le mamme, mentre i maschi si dovranno allontanare dal gruppo intorno ai 14 anni d’età.