Allocco vicentino paga 15 mila euro per un’auto ad un venditore che non incontra mai: soldi persi, pregiudicata denunciata
Ennesima truffa sul web ai danni di un acquirente sprovveduto. La vittima si è presentata ai carabinieri della Stazione di Rosà e ha denunciato di aver subito una truffa e la storia che racconta è questa. Nel mese di marzo ha notato su un sito internet dedicato alla compravendita di beni materiali, l’annuncio di vendita di un’autovettura al prezzo di 17.000,00 €, nella provincia di Brescia da parte di tale Marco (nome di fantasia). Il querelante ha preteso i contatti telefonici con una utenza telefonica riportata nell’annuncio ed iniziava una trattativa con l’interlocutore dalla voce maschile. Tramite WhatsApp, ha ottenuto fotografie dell’auto e della carta di circolazione, grazie alle quali aveva la targa del veicolo e le generalità dell’intestatario e cioè della moglie. A seguito della conversazione il prezzo è sceso a 15.000,00 €, che il venditore ha chiesto fossero pagati mediante bonifico bancario, del quale forniva le forniva le coordinate iban, sempre intestate alla coniuge. Qualche giorno dopo, l’acquirente di Rosà ha effettuato il bonifico dalla sua banca e ne ha inviato una foto al venditore, rimanendo d’accordo anche di effettuare anche una prova su strada, mai effettuata per continui impegni di lavoro da parte del venditore.
Col passare del tempo, notando che il venditore continuava con delle scuse a rimandare ogni incontro, il denunciante ha effettuato una verifica all’ACI/PRA dove si è accorto che l’auto dallo stesso acquistata era stata nel frattempo venduta ad altro acquirente, pochi giorni dopo che lo stesso aveva effettuato il suo bonifico. Tra le parti quindi sono proseguiti i contatti tramite messaggi WhatsApp dove il truffato ha chiesto di riavere i propri soldi mentre il venditore ribatteva che non li aveva più in quanto spesi.
Le indagini dei carabinieri, acquisito ogni elemento utile, hanno permesso di risalire all’intestatario della utenza telefonica nonché all’intestatario del conto corrente indicato per il bonifico ed entrambi conducevano ad una donna. Non solo, ma tramite informazioni assunte dal sito internet, si poteva accertare che con quel numero di cellulare e l’oggetto venduto, si otteneva un solo risultato e cioè C.L.J., 21enne italiana con numerosi pregiudizi di polizia specifici. La stessa pertanto veniva denunciata alla Procura della Repubblica di Vicenza, con altro soggetto maschile allo stato attuale ignoto.