Anche se vi fanno tutti “schifo”, andate a votare!
Umberto Baldo
Se il capo di un importante partito francese, titolare di un dicastero importante nel Governo transalpino, definisse la premier italiana Giorgia Meloni “criminale instabile”, è assai probabile immaginare un intervento del Presidente Macron per scusarsi e limitare i danni.
Non so, e non lo sapremo mai, se da Palazzo Chigi magari una telefonata verso l’Eliseo sia stata fatta, ma alla fine non è neanche che questo il punto.
Lo snodo, il problema, è l’inarrestabile calo di credibilità dell’intera politica italiana.
E checché ne dicano i nostri Demostene, questo è il motivo della crescente disaffezione al voto da parte degli italiani, che a detta dei sondaggisti potrebbe addirittura aumentare in queste elezioni.
L’astensione è lo specchio della totale inadeguatezza della nostra classe politica.
Una classe dirigente che ha perso la capacità di fare politica; perché fare politica vuol prima di tutto elaborare proposte credibili e realizzabili, avere una visione di quali potranno essere l’Italia, l’Europa ed il mondo da qui a trent’anni, e agire di conseguenza.
Invece si è imposta l’idea che si costruisca valore per il proprio Partito denigrando gli avversari.
Oggi la competizione vista dai Capi partito non è più “per”, bensì “contro”.
Ne deriva un gioco al ribasso, ed oserei dire un gioco al massacro, in cui perdono tutti.
Se a tutto ciò aggiungiamo l’aver trasformato il voto europeo in un sondaggio “ad uso interno”, e l’aver volutamente evitato i temi più scottanti che l’Europa si troverà ad affrontare già da domani (la sicurezza, le frontiere, le politiche industriali ed ambientali, l’IA ecc), il mix è completo.
La conseguenza è, come accennato, la disaffezione degli italiani per la politica, soprattutto dei nostri giovani, perché la partecipazione al voto sarebbe ancora più bassa se non ci fossero gli anziani che sentono ancora il voto come “un dovere” oltre che come “un diritto” (ricordo che mio suocero per andare al seggio si vestiva come dovesse andare ad un matrimonio).
Lo so che di fronte a questo sfascio, a questa incompetenza ed ignoranza spacciate per politica, oggi vi verrebbe voglia di andare in spiaggia, o verso un rifugio alpino.
Ma credetemi non è la soluzione.
Ognuno di noi ha in mano l’unico strumento per dare dei segnali, per fornire un’indicazione a certi “scappati di casa” che si ritengono dei Pericle.
Quindi trovate il tempo di andare a votare!
Non sapete per chi? Vi fanno schifo tutti?
Posso capirlo, ma anche in un banchetto di basso livello c’è sempre una pietanza meno peggio delle altre.
Scegliete il Partito che vi ha fatto arrabbiare di meno, che ha mostrato in campagna elettorale un sia pur vago interesse per la Ue e le sue Istituzioni.
Se poi volete anche andare oltre, esprimendo una preferenza per uno o più canditati, cercate nei curricula quelli che non hanno vissuto sempre e solo di politica, che hanno un lavoro cui tornare se non eletti, che conoscono i confini della Francia o della Spagna, che parlano almeno l’inglese, che non vedono il seggio a Bruxelles solo come l’occasione per procurarsi un ricco stipendio.
Pensateci, perché pur con tutti i limiti, il voto è l’unico elemento che distingue i cittadini dai sudditi.