22 Gennaio 2019 - 14.26

Apre il primo «Children’s Museum» del Nord Est

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Un luogo dove il mondo si svela. E lo fa attraverso giochi ed esperienze emozionali. A maggio aprirà i battenti Children’s Museum Verona. Un progetto di Pleiadi, realtà che coltiva e comunica la passione per la scienza a famiglie e bambini con metodi innovativi, che vede come partner Fondazione Cariverona. Non solo un museo innovativo, ma anche parte di un progetto di rigenerazione urbana. Il Children’s Museum, infatti, troverà «casa» nell’area degli ex Magazzini Generali, a Verona Sud. Un quartiere attualmente identificato con la Fiera, una zona che sta vivendo una fase di rinascita con un progetto di riconversione che vede nel Children’s Museum un ulteriore passo in avanti. Nasce così il primo museo del genere a Nordest, quarto in Italia (dopo Roma, Milano e Genova).

Ma cosa proporrà il Children’s Museum? Un percorso su due piani, 650 metri quadrati in totale, dedicato non solo ai più giovani ma alle famiglie. Perché a guidare il visitatore sarà una leva antica quanto efficace: la curiosità. Una spinta per tutti. Come ricordava Albert Einstein: «Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso». La passione, ovvero l’esperienza emozionale. E la curiosità, la voglia di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Quella richiamata anche nel claim del progetto, «il potere della curiosità»: una frase che racchiude il senso del Children’s Museum. Al piano terra sorgerà il ThinkLab, area interattiva dove laboratori e didattica vivono assieme, con attività scientifiche dove la manualità la fa da padrona. Meccanica e falegnameria, robotica e scrittura creativa convivono assieme, sulla scia di quanto succede all’Exploratorium di San Francisco, apprendimento informale. Uno spazio che nascerà grazie anche al contributo di Funder35, bando promosso da più fondazioni bancarie, con il patrocinio dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), e rivolto alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro composte in prevalenza da under 35. Al primo piano ci sarà la «live experience»: open space immersivo dove la parola d’ordine – «vietato non toccare» – fa ben capire il senso dell’area. Discipline differenti che formano un unico processo formativo, la «STEAM education», dove l’acronimo raccoglie Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics. Una filosofia educativa internazionale, così come il Children’s Museum di Verona è una realtà che guarda alle migliori esperienze a livello mondiale. Per questo motivo la struttura entrerà a far parte di Hands On! – International Association of Children’s Museums, la rete mondiale che riunisce le più importanti strutture dedicate ai bambini.

«La città di Verona è orgogliosa di ospitare uno spazio espositivo tanto moderno e attuale – ricorda il sindaco di Verona Federico Sboarina -. Questa nuova realtà, di cui ringrazio Fondazione Cariverona, si sposa perfettamente con le linee della mia Amministrazione sotto molti aspetti. Non solo siamo convinti che la famiglia sia la cellula fondante della nostra società e la sosteniamo con azioni mirate, siamo inoltre convinti assertori dell’importanza della riqualificazione urbana dei quartieri per renderli attrattivi. Infine, ma non per ultimo, anche noi abbiamo introdotto nelle nostre politiche culturali il concetto di museo non solo come spazio conservativo. Gli spazi museali devono essere luoghi da vivere in maniera esperienziale, così come avverrà al Children’s Museum».

Un’iniziativa sposata subito da Fondazione Cariverona, ente privato senza scopo di lucro, impegnato nel sostegno, la promozione e l’innovazione di progetti che agiscano per lo sviluppo sociale ed economico dei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova. Visitare il Children’s Museum sarà quindi un’occasione non solo per le quasi 400mila famiglie della provincia di Verona ma, più in generale, per tutto il Nordest, in particolare per gli studenti delle scuole dell’infanzia e primarie. Così come sarà un’opportunità per vedere un tassello di riqualificazione urbana del capoluogo scaligero.

«Non vi è dubbio che la naturale curiosità che alimenta la ricerca della conoscenza del bambino è incontenibile e non necessariamente trova risposte adeguate nelle sorgenti istituzionali, prevalentemente vincolate a modelli centralizzati e tradizionali, che lasciano una grande domanda di formazione libera e personale, spesso spontaneamente rivolta ad interlocutori non pienamente qualificati, in particolare nel mondo ludico – spiega Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cariverona -. L’occasione di offrire opportunità di conoscenza e formazione modulate sui livelli di apprendimento di età infantili, integrate con la interpretazione libera, giocosa propria dell’intelletto vivace dei fanciulli, di qualità garantita da competenza scientifica, riesce nel migliore dei modi a coniugare il divertimento con l’educazione ed è un modello largamente diffuso ed apprezzato nella moderna società, fondata sulla conoscenza quale base fondamentale dello sviluppo sociale, culturale ed economico».

«Crescere nuove generazioni curiose e appassionate è l’obiettivo del Children’s Museum – spiega Lucio Biondaro, Vicepresidente Gruppo Pleiadi e Direttore operativo Children’s Museum Verona –. Elemento sperimentale e gioco, ovvero attività capaci di creare emozioni – e ricordi – positivi sono al centro dell’esperienza nel museo, che renderà Verona sempre più città internazionale a misura di famiglia e di bambino. Vogliamo dare ai giovani di oggi gli strumenti necessari per capire, e quindi ripensare, il mondo di domani».

«Proprio il bambino sarà al centro del processo, secondo il metodo pedagogico handson, “delle mani sopra” – ricorda Alessio Scaboro, Presidente Gruppo Pleiadi e Direttore scientifico Children’s Museum Verona –. Ad aiutarlo ci sarà l’explainer, figura professionale che più che rispondere alle domande ne pone di nuove, che più che fornire soluzioni stimola il ragionamento».

 

 

 

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