21 Novembre 2018 - 10.53

ARZIGNANO – Al Parkinson Cafè un incontro sulle terapie complementari

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In tempi in cui siamo sommersi da false notizie, in cui a volte il valore scientifico stesso viene messo in discussione, il Parkinson Cafè nei giorni scorsi ha dedicato lo spazio informativo per ospiti e famigliari al tema che coinvolge le terapie diverse da quelle abitualmente utilizzate per trattare la Malattia di Parkinson nell’evento “Terapie complementari nel Parkinson: facciamo un po’ di chiarezza”.

Tai-Chi, ballo, musicoterapia, agopuntura, yoga, nutraceutica, ma anche cannabis e integratori alimentari. Destreggiarsi tra le tante offerte che spesso vengono proposte ai malati di Parkinson come terapia per rallentare o ridurre i sintomi della malattia, non è facile. Ma quando si parla di Parkinson il focus su cui concentrare l’attenzione deve essere il benessere complessivo del malato. A maggior ragione se le terapie sono diverse da quelle convenzionali. Come spiegato dalla dottoressa Tiziana Mesiano, neurologo presso la Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano e referente scientifico del Parkinson Cafè “Le Terapie complementari sono di supporto alla terapia principale che resta quella farmacologica. Si tratta di terapie che possono migliorare i sintomi non motori del malato e influenzare la sua qualità di vita per quanto riguarda il sonno, la depressione, la fatigue, ma per ciascuna va verificata la validità insieme al proprio medico“.

Davanti ad un pubblico di ospiti e caregiver accorsi numerosi spazio quindi ad approfondimenti sulle terapie con prodotti naturali o trattamenti riabilitativi non convenzionali come l’idroterapia o la danza, passando per agopuntura, musicoterapia, e teatro. Antenne alzate sull’utilizzo della cannabis che ad alcuni benefici su dolore, sonno e peso, può comportare svantaggi in termini di peggioramento dell’equilibrio, della memoria e concentrazione, dell’umore. Il messaggio per tutti i malati è innanzitutto che non esistono terapie miracolose per il Parkinson e nulla può sostituire la terapia convenzionale che può essere affiancata da una terapia complementare ma soltanto dopo attenta valutazione con il proprio neurologo di riferimento. “In vista anche della Giornata Nazionale di sensibilizzazione sul Parkinson del prossimo 24 novembre – afferma Giovanna Mastrotto, Presidente della Fondazione Silvana e Bruno – abbiamo voluto affrontare un tema che ci sta molto a cuore; speriamo di aver sensibilizzato i ospiti e famiglie rispetto all’importanza di filtrare voci o notizie sulle terapie più varie in modo da cercare sempre una conferma della validità dell’attività che vanno ad intraprendere”.

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