ARZIGNANO – Polemica Donazzan-Temptation Island, la risposta di Emma

La polemica sulla partecipazione della maestra d’inglese Emma Dalla Benetta al trash-reality Temptation Island ha, tra ieri e oggi, preso le dimensioni dell’affaire nazional-popolare. Le aspre critiche lanciate ieri dall’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan sulla partecipazione della giovane insegnate e modella al reality condotto da Simona Ventura, ha varcato i confini della provincia vicentina ed è esploso con tutto il suo bagaglio di commenti, opinioni, sarcasmo, ironia. Dopo la strigliata della Donazzan, infatti, ieri i social, soprattutto nei gruppi locali della Val Chiampo, sono stati “bollenti” fino a notte fonda, tra chi difendeva la giovane tentatrice (molte mamme di suoi alunni hanno scritto più volte in difesa di Emma) e chi dava ragione all’assessore. Il programma, nel frattempo, ha mostrato ben poco della giovane arzignanese, per ora: ieri sera infatti Emma si è vista quando si è presentata ai fidanzati, nel gruppo con le altre single; quando ha indicato la sua preferenza in Bettarini e poi, nei momenti di svago e divertimento comune con i “fidanzati”e le altre “tentatrici”. Nulla di particolarmente eccessivo o scandaloso, mentre la morbosità del pubblico è cresciuta per tutta la sera, regalando ottimi ascolti al programma. E mentre molti vicentini erano incollati alla tv, la stessa Emma non ha tardato a dare la sua disponibilità ad un confronto pacifico sulla sua tanto criticata partecipazione al programma.

«Lavoro nella moda per passione e sono una professionista. Ai bambini insegno il bello della diversità e della libertà e che senza inglese non si va da nessuna parte» – ha spiegato con decisione Emma a Vanity Fair – «L’assessore Donazzan ha completamente ragione quando dice che il nostro mestiere di insegnanti è sottovalutato a partire dal livello economico.Questo mio secondo lavoro, la moda, mi ha dato da mangiare per dieci anni e senza svalutare l’impegno nella scuola.Il sistema scolastico italiano è “centrifugo”, porta i suoi professionisti ad andarsene. Allo stesso tempo, io trovo soltanto positivo che un docente coltivi altre passioni, come può essere la musica o nel mio caso la moda. La scuola deve aprirsi al mondo reale. Tanto più che la realtà televisiva esercita un fortissimo interesse sui ragazzi: a loro insegno che è bello che ci siano libertà e diversità e che questo può manifestarsi in molti modi». Le mamme, a detta della donna, prendono le sue parti, anche perché «non vado certo a scuola vestita da modella, ma con scarpe da ginnastica, pantaloni lunghi e niente trucco». La polemica, però, sia nelle piazze reali dei paesi della Val Chiampo che in quelle virtuali, è ancora rovente.