ASIAGO – Coldiretti contro i sindaci che ‘ballano’ coi lupi
Dura protesta di Coldiretti Vicenza contro le affermazioni rilasciate da alcuni sindaci dell’Altopiano nei giorni scorsi. “È davvero scellerata l’affermazione -il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola- apparsa nella stampa locale, di alcuni sindaci dell’area dell’Altopiano, secondo i quali i lupi tornano nella loro casa naturale, sull’Altopiano stesso. Pensare che animali selvatici possano convivere nei nostri territori significa avere il paraocchi e non essersi resi conto di come negli ultimi decenni il territorio si sia urbanizzato e sviluppato”. Con queste parole interviene sul ripopolamento dell’Altopiano di Asiago da parte dei lupi, Cerantola ricorda anche che il pericolo orso M4 è silente, ma non per questo risolto. Al di la dei condivisibili timori manifestati dal sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, infatti, alcuni sindaci che, secondo Cerantola, sono sprezzanti del pericolo e certamente noncuranti della sicurezza della comunità, stanno avanzando pericolosi proclami, come il pensiero che nell’antichità lupi ed orsi erano presenti nei nostri territori, quindi un loro ritorno sarebbe del tutto normale. “Commentare queste affermazioni non ha senso – sottolinea il presidente Martino Cerantola – ma sicuramente è opportuno osservare che dilaga una disarmante superficialità rispetto alla sicurezza dei territori. Sempre più spesso persone prive di nozioni e, soprattutto, di buon senso, si lasciano andare ad esternazioni pericolose, in quanto potrebbero avere un seguito ai danni delle famiglie che sull’Altopiano hanno costruito la propria vita e vorrebbero continuare a viverla in serenità, nel rispetto dell’ambiente e del territorio, ma non certo temendo per la presenza di animali selvatici, la cui presenza non è facilitata dalle mutate condizioni dei nostri luoghi”. Una convivenza impossibile, ma anche una violenza nei confronti degli stessi animali. “Volere che lupi ed orsi tornino a popolare l’Altopiano significa non rispettare gli animali, costringendoli a vivere in un luogo inadatto alla loro indole – conclude il presidente Martino Cerantola – ed al contempo forzare un rapporto animale-uomo che forse esisteva alcuni secoli fa, quando l’uomo era costretto a cacciare per sopravvivere. Il rispetto dell’ambiente passa anche attraverso la conoscenza della storia e delle tradizioni che contraddistinguono la civiltà, sia umana che animale. Prima di lasciarsi andare ad affermazioni superficiali, quindi, occorre essere consapevoli di cosa si sta parlando, specie quando si riveste l’importante carica di Primo cittadino e si dovrebbe avere a cuore il territorio e la salute dei cittadini che lo popolano”.