7 Giugno 2017 - 14.04

BANCHE VENETE- Beretta: “Nessun bail in ne’ tantomeno liquidazione”

Niente fallimento, che potrebbe
colpire la ripresa economica in corso ma nemmeno “alcuna forma di bail in”. Mentre proseguono le trattative con la Ue, il
governo ribadisce la linea da non superare nella soluzione da
individuare per le banche venete. Il sottosegretario al Mef Pier
Paolo Baretta avvisa: i due istituti, benchè non fra i maggiori
del paese, se messi in liquidazione scatenerebbero una “crisi
sistemica” danneggiando non solo l’economia regionale, che è uno
dei ‘motori’ d’Europa, ma anche quella nazionale. Lo Stato, che
ha già sottoscritto garanzie sui bond, interverrà così con la
“ricapitalizzazione precauzionale” con fondi pubblici ma lo farà
solo dopo l’assenso dell’Europa senza quindi prove di forza e
strascichi giudiziari con la dg competition.
Con Bruxelles, che ha dato nei giorni scorsi il via libera di
massima a Mps (con dettagli non di poco conto ancora da definire
come sui rimborsi ai clienti) il nodo resta quello della
partecipazione dei privati che la Commissione ha quantificato in
circa 1 miliardo e che l’Italia vuole dimezzare coinvolgendo
altri soggetti. Baretta vorrebbe anche la partecipazione degli
“imprenditori locali”, che sono stati fino a ora “restii”. Ma
anche l’interesse di fondi private equity si è raffreddato negli
ultimi giorni in assenza di un quadro chiaro. E’ pur vero,
sottolineano diverse fonti, che la trattativa ha bisogno di
tempo per via della sua complessità e nel caso gli investitori
privati vogliono avere garanzie sul loro investimento.
In attesa il segretario First Cisl Giulio Romani lancia una
proposta per ‘ripulirne’ le sofferenze: creare una società di
gestione che le acquisti a valore di libro con l’apporto di
fondazioni, banche, investitori e anche degli stessi lavoratori
con il 5% della loro retribuzione. “Per la Vicenza basterebbe 1
miliardo” spiega ma si potrebbe applicare all’intero sistema
sottraendo così il business alle società del settore. Una
proposta giudicata con favore da Baretta e apprezzata, pur non
facendola propria, dal responsabile vigilanza di Banca d’Italia
Barbagallo secondo cui “sugli npl italiani” ci sono i “fondi
avvoltoio’ che approfittano di prezzi e “eccessivamente bassi”.

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