14 Febbraio 2018 - 12.18
BASSANO D.G. – Confesercenti: “No ad un nuovo parco commerciale”
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Non nasconde la propria amarezza il Presidente della Confesercenti di Bassano e Vicepresidente della Confesercenti del Centro Veneto, Flavio Convento: “ Da anni stiamo lavorando per valorizzare lo stupendo centro storico della nostra città in piena sintonia e collaborazione con l’Amministrazione Comunale. “E’ evidente quindi l’amarezza di noi commercianti nel prendere atto della decisione dell’intero Consiglio Comunale di autorizzare una struttura commerciale di grande distribuzione a ridosso del centro storico. Io non voglio entrare sulla questione viabilità , che può trovare decine di sfumature quello che è certo che una struttura commerciale a ridosso del centro storico avrà sicuramente una sua capacità di attrazione anche di consumatori che non acquistano nel centro storico ma, tute le esperienze maturate, dimostrano come queste strutture attraggono al massimo il 30% della loro clientela da fuori mentre almeno il 50% spostano (per comodità di accessibilità e parcheggio) i consumatori dal centro storico. Facile prevederne le conseguenze. Nei primi due anni dall’apertura della struttura commerciale saranno almeno la metà degli esercizi commerciali del centro che subiranno una forte contrazione e dovranno intervenire sul personale ed in alcuni casi andare alla chiusura. Con questo intervento, continua Convento, andremo sicuramente al recupero di un’area degradata, ma contemporaneamente creeremo forte difficoltà per quelle piccole imprese che da anni, con fatica, sono impegnate a far vivere il centro storico di Bassano. Io voglio ricordare, al Sindaco agli Amministratori ed a tutti i cittadini che l’apertura di queste cittadelle artificiali dello shopping mettono in crisi il sistema città. Non è un problema dei negozianti e basta. E’un problema di tutti noi perchè toglieremo ai negozi quel ruolo di presidio della sicurezza della vivibilità della socializzazione, desertificheremo alcune aree centrali, aumenterà il degrado, diminuiranno i valori immobiliari, la città sarà meno accogliente (meno turismo meno visitatori meno residenti ecc.) Solo per citare l’esperienza di altri Paesi non dimentichiamoci che in altri Paesi le grandi strutture di vendita sono pesantemente in crisi a causa del commercio elettronico e molti di questi insediamenti sono oramai in stato di degrado. Non ripetiamo questi errori”.