1 Agosto 2017 - 11.07

BASSANO D.G. – Paolo Rumiz e un’orchestra di 80 giovani per la pace

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In scena domani sera alle ore 21 al Teatro al Castello di Bassano del Grappa per Operaestate Festival il progetto “Tamburi di Pace – Atto III: Appia e le altre” di European Spirit of Youth Orchestra e Paolo Rumiz, uno straordinario racconto in musica e parole della prima vera via europea. Un’orchestra per l’Europa, questo è la European Spirit of Youth Orchestra: ottanta giovani di diciassette Paesi, per cantare una patria comune troppo male amata. Un viaggio in musica e parole dedicato a un universo unico, fatto di popoli, lingue, fiumi, mari, montagne. Quest’anno si parlerà di strade, di tracce che hanno consumato milioni di scarpe, per celebrare a voce alta i “cammini”, contro il rinascimento dei muri, e ricordare chi ha migrato per lavoro, paura, curiosità, fame, amore o semplice inquietudine. È con questo sogno che il narratore Paolo Rumiz ( giornalista di Repubblica e scrittore) e il maestro Igor Coretti-Kuret, entrambi figli della frontiera dell’Est, hanno creato il progetto Tamburi di pace, pensato per la European Spirit of Youth Orchestra, ESYO. L’unica orchestra a rinascere ogni anno con giovani sempre nuovi: un modo per dire che l’Unione va costruita giorno per giorno e per ricordare il suo destino mediterraneo, come testimoniano i musicisti reclutati quest’anno, per la prima volta, nelle aree di guerra del Medio Oriente. Da vent’anni il Maestro Igor Coretti-Kuret seleziona giovani talenti musicali (dagli unidici ai vent’anni) in Europa e ogni anno costruisce un’orchestra per offrire loro la prima esperienza sinfonica. Centinaia di questi ragazzi sono poi entrati in compagini orchestrali di ogni parte del mondo. Nel corso degli anni la ESYO si è esibita sotto l’Alto Patrocinio della Commissione UE, del Parlamento Europeo, dell’Iniziativa Centro Europea e della Presidenza della Repubblica, ottenendo attestati di stima da parte del Maestro Riccardo Muti e del violinista Uto Ughi. Più di 160 concerti sono stati eseguiti in Italia e in altri 13 Paesi europei insieme a solisti di fama internazionale quali Giovanni Angeleri, Uto Ughi e Ernö Kallai. Da due anni Paolo Rumiz, con le sue storie, è entrato a far parte di ESYO come voce narrante del gruppo, nell’ambito di un programma denominato “Tamburi di pace”. Nel 2015 il tema è stato la Grande Guerra, nel 2016 il Continente visto dai treni. Nel 2017 si parla di “cammini”, in opposizione al moltiplicarsi dei muri. “Nel 2017 narriamo le vie del Continente a partire dalla più antica di tutte, l’Appia, da poco riconsegnata agli Italiani – racconta Rumiz – In un tempo di viaggi virtuali, un invito al viaggio reale, per ritrovare una patria comune mai così maltrattata come di questi tempi. Racconteremo dunque il Continente, nel suo labirinto di strade, autostrade, sentieri e frontiere. Un’evocazione corale di milioni di esistenze che cercano spazio oltrepassando valichi, confini, pianure, fiumi, reticolati e terre desolate.”

 

 

 

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