5 Dicembre 2024 - 18.16

Boom degli affitti brevi in Veneto nell’ultimo anno

Crescita degli affitti brevi in Veneto: +14,34% in un anno, ma emergono criticità sulla vivibilità urbana

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Gli affitti brevi in Veneto sono cresciuti del 14,34% in poco più di un anno. Lo rileva Confcommercio Veneto, analizzando i dati in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche relativi al periodo settembre 2023-settembre 2024.

Nel dettaglio, gli alloggi censiti per gli affitti brevi sono passati da 45.874 nel 2023 a 52.455 nel 2024, registrando un incremento di 6.581 unità. Tuttavia, un lieve calo è stato osservato tra agosto e settembre 2024 in alcune province, un fenomeno che Confcommercio attribuisce principalmente a una pausa post-feriale piuttosto che a un cambio di tendenza significativo.

Sul fronte delle prenotazioni, i dati evidenziano andamenti stagionali significativi. Verona ha raggiunto il picco ad agosto con 57.884 prenotazioni, mentre Venezia ha registrato il massimo a giugno con 93.287 prenotazioni, calando nei mesi invernali. Padova, invece, mostra una maggiore stabilità, qualificandosi come meta culturale con flussi costanti anche in periodi meno turistici, come febbraio (5.519 prenotazioni).

La riflessione di Confcommercio: regole e pianificazione per preservare le città
Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, sottolinea l’urgenza di affrontare le conseguenze della crescita degli affitti brevi sulle città: “Appartamenti affittati solo a turisti significano penuria di alloggi per cittadini, lavoratori, giovani coppie o studenti, con il rischio di chiusura dei negozi e conseguente degrado urbano”.

Bertin evidenzia la necessità di evitare che le città venete si trasformino in “Disneyland senz’anima”, proponendo regole chiare e una pianificazione strategica. “Non criminalizziamo gli affitti brevi, ma è evidente che città prive di residenti non possono sostenere attività locali come negozi di vicinato o servizi essenziali. Serve una visione condivisa, che vada oltre le sole risorse comunali”.

La sfida, secondo Confcommercio, è bilanciare le esigenze del turismo con quelle della comunità locale, garantendo un futuro sostenibile per le città venete.

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