Brugnaro: “Pronto alla Via Crucis: sperèmo che no i me meta in croce”
“Sono pronto alla mia Via Crucis.” Con queste parole, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha esordito stamane durante il Consiglio della città Metropolitana, convocato a Ca’ Corner, facendo riferimento all’inchiesta per corruzione in cui è coinvolto.
È la prima apparizione pubblica di Brugnaro da quando l’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’indagine di 23 persone. “Qualcuno stasera,” ha aggiunto, alludendo all’apertura del ponte votivo per il Redentore, “griderà Barabba. Speriamo che non mi mettano in croce,” ha concluso in dialetto veneziano. Tra gli indagati figura anche il magnate di Singapore, Ching Chiat Kwong, che aveva manifestato l’intenzione di acquistare Venezia.
La notizia è stata confermata questa mattina da fonti investigative. La Procura accusa l’uomo d’affari di aver versato 73 mila euro sui conti dell’assessore Renato Boraso, ora detenuto, per l’acquisto di Palazzo Papadopoli, una proprietà comunale. Secondo i magistrati, tale somma era giustificata con fatture emesse da una società di Boraso per servizi inesistenti. Il numero degli indagati è salito a 23 e si prevede che presto ci saranno ulteriori iscrizioni nel registro degli indagati.