15 Agosto 2024 - 9.44

Buon Ferragosto a tutti i lettori, ovunque voi siate

Umberto Baldo

E’ noto che la Chiesa cattolica, per sradicare dagli usi e dai costumi della gente certe tradizioni “pagane” abbia fin dagli albori scelto di sovrapporvi Festività Cristiane.

E così, secolo dopo secolo, delle origini di certe festività se ne è persa la memoria.

Chi si ricorda che Ferragosto deriva dalla festività romana delle Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita nel 18 a.C. appunto dall’imperatore Ottaviano Augusto, da cui prende il nome anche il mese (all’inizio le Feriae Augusti venivano celebrate il 1 agosto, con giochi, corse di cavalli, asini e muli, agghindati con fiori dai colori sgargianti, che si protraevano fino al 15 agosto)?

Nessuno ovviamente, ma a dirvi la verità io ho sempre avuto l’impressione che la Chiesa non sia mai riuscita del tutto a far penetrare l’idea che Ferragosto è a tutti gli effetti una festività religiosa (Festa di precetto si sarebbe detto un tempo; quelle in cui era obbligatorio ascoltare la Messa).

E a dirvela tutta sono convinto che, se chiedessimo alle nuove generazioni, ma forse anche a persone meno giovani, cosa si festeggi a Ferragosto, sono quasi certo che pochi vi diranno “l’Assunzione al cielo della Madonna”, dogma secondo cui la Vergine venne accolta in cielo sia con l’anima che con il corpo, fissato da Pio XII nel 1950 (fra l’altro uno dei dogmi più recenti della storia). 
Oltre tutto, proprio per la matrice cattolica di questa Festa dell’Assunta, il 15 agosto non è festivo ovunque in Europa e nel mondo.

Lo è nei cosiddetti paesi cattolici (Francia, Spagna, Belgio, Austria, Lussemburgo, Croazia, Grecia, Malta, Polonia, Portogallo e Romania), ma le Chiese Protestanti non celebrano nulla perché dell’Assunzione nei Vangeli non se ne parla assolutamente; e neppure le Chiese Cristiane Ortodosse, che il 15 agosto celebrano la “dormizione” di Maria (secondo il loro credo la Madonna sarebbe in una sorta di sonno profondo).

Che l’ “ecclissi del sacro” (come diceva il compianto Sabino Acquaviva) sia in atto da tempo, è cosa ormai assodata, e credo non ci sia dubbio che buona parte degli italiani consideri Ferragosto solo come la festa di centro estate, da dedicare al riposo, al divertimento, e anche alla “crapula”. 

Festa di popolo, vista la tradizione degli spettacoli e dei concerti nelle piazze delle nostre città, regolarmente concluse con i fuochi d’artificio.

Ma sarebbe un errore pensare che i Ferragosto di oggi siano uguali a quelli di tanti anni fa.

La prima cosa che mi viene in mente è il clima, perché nonostante tutti i negazionisti, francamente io temperature africane, dai 35 gradi ai 40, non le ricordo in pianura padana fino ad un decennio fa.

E vi confesso che il vedere per televisione i turisti in coda sotto il sole davanti al Pantheon o ai Musei Vaticani, o in Piazza della Signoria a Firenze, tanto per fare un paio di esempi, più che invidia mi suscitano compatimento; quella non è vacanza, è sofferenza,  perché a mio avviso i 40 ed oltre alle nostre latitudini sono temperature semplicemente “disumane”.

Così credo che quella che si era usi definire “gita fuori porta”, tipica di Ferragosto (come di Pasquetta), con il termometro e l’umidità di questi giorni più che un piacere possa diventare un incubo.

E poi c’era il vuoto delle città.

Allora si accettava tranquillamente che per un paio di settimane si fermasse praticamente tutto.

Non si trattava di un lockdown ante litteram (per fortuna) bensì proprio della “chiusura per Ferragosto”.

Era una sorta di rito collettivo, che prevedeva passaggi ben precisi. 

Le grandi fabbriche del Nord chiudevano, e questo era una sorta di segnale per dare inizio a quello che veniva definito “esodo”. 

Esodo che, per chi utilizzava le automobili, voleva dire code chilometriche in autostrada, specialmente quelle che portavano al Sud o alle spiagge liguri o romagnole, e assalto agli autogrill. Ma anche assalti ai treni, agli aerei, ai pullman, ai traghetti, per chi usava altri mezzi. 

Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di vederli i servizi della Tv di Stato, che nei telegiornali del 15 agosto mostravano le immagini delle città deserte come ci fosse il coprifuoco, con il Ministro dell’Interno, unico rimasto a Roma, che faceva il giro delle caserme della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Pompieri, per testimoniare ai cittadini in vacanza che c’era sempre qualcuno “presente” per garantire la sicurezza collettiva.

Certo c’era anche il rovescio della medaglia!

Per chi rimaneva a casa quelle due settimane volevano dire avere difficoltà anche a fare la spesa, a trovare un forno aperto. 

Vietato avere mal di denti, avere una perdita d’acqua in casa, avere un impianto elettrico in tilt. 

Tutto chiuso per ferie! 

Un vero e proprio incubo, che finiva per mettere in difficoltà prevalentemente le persone anziane che non potevano spostarsi verso le località di villeggiatura.

Sicuramente in tutto questo c’era una certa dose di irrazionalità, ma allora era così, e Ferragosto era una sorta di “Totem italico”, in cui era considerato normale staccare la spina del Paese per una quindicina di giorni.

Con il passare degli anni il costume è cambiato, e anche la società e la struttura produttiva del Paese (le grandi fabbriche non ci sono praticamente più).

Mano a mano sono arrivati lo scaglionamento delle ferie, i turni per i negozi di alimentari e non solo, e di fatto le città non si svuotano mai.  

Addirittura i centri commerciali adesso sono sempre aperti (e non lo trovo giusto per chi ci lavora), per cui  Ferragosto è diventato poco più di una normale domenica, di una festa come le altre, e  l’Italia  un Paese quasi europeo.

Concludendo questa sorta di “amarcord”, senza voler togliere nulla a Santa Madre Chiesa cattolica, riprendendo le tradizioni degli antichi romani, che durante queste feste si scambiavano regali recitando la frase “Bonas ferias augustales”, ovunque vi troviate, in riva al mare, in una valle alpina, in una città d’arte, e perché no magari anche a casa vostra con il condizionatore acceso, a nome della Redazione di Tviweb, vi auguro BUON FERRAGOSTO.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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